Ecco perchè quella tomba è davvero di Ilaria

Ecco perchè quella tomba è davvero di Ilaria

Egidio Conca

di Egidio Conca

LUCCA - In un incontro nella sede Fondazione Crl, gli esperti hanno spiegato perchè le tombe ritrovata nella chiesa di Santa Lucia appartenevano alle mogli di Paolo Guinigio. Tra queste, c'è anche Ilaria del Carretto.

Rimangono pochi dubbi. Le tre tombe ritrovate nella Chiesa di Santa Lucia, utilizzata come cappella funeraria dalla famiglia Guinigi, appartengono a tre mogli di Paolo Guinigi. Tra queste, Ilaria del Carretto, resa celebre dal monumento funebre di Jacopo della Quercia. Lo hanno spiegato Giulio Ciampoltrini, della Soprintendenza Archeologica e Gino Fornaciari, direttore degli scavi, ad Arturo Lattanzi, presidente della Fondazione Cassa di Risarmio, che sta curando il restauro del complesso di San Francesco .
Ciampoltrini e Fornarciari hanno ripercorso i passi della scoperta. Il primo scheletro ritrovato appartiene presumibilmente a Jacopa Trinci da Foligno, che morì dopo aver partorito una bimba, due anni dopo aver sposato Paolo. L’analisi isotopica della nutrizione ha rivelato infatti che si tratta di una donna non lucchese, di età compresa tra i 22 ed i 30 anni, informazioni che avvalorano questa identità. Jacopa indossava ancora al dito un’anella d’oro e nella mano sinistra le era stata posta una bolla papale a nome Martino V, che regnò nella prima parte del Quattrocento.
Nella seconda tomba c’è invece un’adolescente, di non più di sedici anni, lucchese. Non può essere che la prima moglie di Paolo, Maria Caterina degli Antelminelli, morta intorno ai 12 anni, forse a causa della peste.
Infine, la terza tomba. E’ quella di una donna adulta, dal fisico gracile, di età compresa tra i 20 ed i 27 anni, alta quasi un metro e sessanta, non lucchese, secondo il profilo nutrizionale. Potrebbe trattarsi di Piagentina dei Varano, dei signori di Camerino, altra moglie di Paolo. Ma è più probabile che si tratti di Ilaria del Caretto, del Castello di Zuccarello, da Savona. Perchè Piagentina visse nove anni a Lucca e quindi avrebbe avuto il tempo di adattare il suo profilo nutrizionale agli standard lucchesi. Discorso diverso per Ilaria, che invece visse solo due anni con Paolo, mantenendo il suo profilo originale. Per avere la certezza ci vorrebbero altre analisi. Ma gli esperti sono quasi sicuri di aver ritrovato Ilaria, dopo più di sei secoli.