Allerta valanghe sull’Appennino

Allerta valanghe sull’Appennino

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

LUCCA - Sull'Appennino Tosco-Emiliano il livello di allarme per le valanghe è a livello 3 a causa dei consistenti nuovi apporti di neve fresca e la formazione di accumuli e cornici che compromettono la stabilità del manto nevoso.

Da qui un appello alla prudenza da parte del Soccorso Alpino e Speleologico Toscano che evidenzia una serie di fattori contenuti nel Bollettino Nazionale per le attività escursionistiche al di fuori delle piste battute – la persistenza di deboli precipitazioni nevose accompagnate da forte vento e scarsa visibilità, il consistente strato superficiale del manto nevoso che si presenta asciutto e a debole coesione e la neve fresca che viene facilmente trasportata dal vento creando accumuli e cornici prevalentemente sui versanti orientali – che possono arrivare a provocare valanghe di media grandezza con un debole sovraccarico o, in alcune situazioni, alle alte quote e sui pendii ripidi, anche valanghe spontanee. Nel resto del settore le condizioni del tempo sono migliorate e il manto nevoso sta cominciando ad assestarsi.

Il CNSAS sconsiglia le attività sci alpinistiche ed escursionistiche (anche con “ciaspole”); in questa situazione, sono sconsigliate e comunque richiedono ottime competenze ed un’attenta capacità di valutazione del pericolo locale a causa di strati consistenti di neve leggera e non assestata nella gran parte del settore. Si delineano inoltre criticità più elevate per la possibile presenza di strati ghiacciati coperti da neve fresca, in particolare alle quote più elevate e a ridosso dei crinali dove sono presenti accumuli a cornici dovuti alla forte azione eolica. Porre estrema attenzione all’attività eolica per possibili raffiche intense e persistenti

Il Soccorso Alpino ricorda che sono indispensabili ARTVA (ricetrasmittente di segnale che permette di localizzare l’escursionista che lo indossa in caso d’incidente) indossato ed acceso in trasmissione, pala e sonda per l’autosoccorso, ramponi e piccozza per la progressione. E’ richiesta un’accurata valutazione locale della stabilità del manto nevoso ed individuazione dell’itinerario.