Artigiani, “corsa” alla cassa integrazione

Artigiani, “corsa” alla cassa integrazione

Egidio Conca

di Egidio Conca

LUCCA - Partenza 2013 shock per l’artigianato lucchese. La Cna provinciale ha avuto, in questi primi 10 giorni dell’anno, una vera e propria esplosione di richieste di attivazione della cassa integrazione in deroga.

Complessivamente hanno già richiesto la cassa in deroga per i prossimi tre mesi 58 imprese per un totale di 196 dipendenti, il 22% di klavoratori in più rispetto al 2012. “Il 2013 sarà un anno decisivo – spiega Ugo Da Prato, Presidente Provinciale Cna, secondo il quale rimarranno pochissime aziende attive se non saranno messi in atto da parte del nuovo Governo provvedimenti. “Le imprese si stanno consumando dall’interno – dice ancora Da Prato – gli imprenditori stanno reinvestendo tutto il loro patrimonio personale, nel tentativo di superare questa fase che ormai dura da quasi tre anni”.
Tra i soggetti messi sotto accusa dalla Cna ci sono le banche e gli istituti di credito, tanto che gli artigiani su questo argomento hanno chiesto un incontro con il Prefetto di Lucca. “Le banche stanno facendo una fredda selezione – dice da Prato – stanno scegliendo quale malato guarire e quale invece lasciare morire basandosi su parametri lontani dalla realtà che non tengono in minima considerazione le capacità, la storia e le prospettive dell’impresa” e ai pochi che viene concesso il credito, viene fatto a condizioni e costi troppo alti.
A soffrire di più, in base alle imprese che hanno fatto richiesta della cassa integrazione, è il settore della metalmeccanica, dei servizi alle imprese e alle persone e la nautica. Andando più nello specifico carrozzerie, calzaturiero, trasporto, lapideo e legno. A stare meglio sono quelle imprese che hanno costruito un percorso di internazionalizzazione e si trovano a loro agio a parlare di export: “Attualmente sono l’unica nota positiva – ammette Da Prato – i segnali in nostro possesso ci dicono che le imprese, piccole o medie che siano che lavorano con l’estero e fanno eccellenza, hanno avvertito in maniera minore della crisi”.