L’arcivescovo incontrerà papa Francesco ad aprile

L’arcivescovo incontrerà papa Francesco ad aprile

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

LUCCA - Incontrerò papa Francesco ad aprile: lo ha detto l'arcivescovo di Lucca Castellani a NoiTv.

“Personalmente non ho mai conosciuto il cardinale Jorge Mario Bergoglio – ha scritto l’Arcivescovo Castellani in una nota – ma dalle prime immagini che, come voi ho colto dalla televisione, posso dire di essere rimasto fortemente impressionato da due cose. La prima è la scelta del nome: Francesco. Un nome impegnativo che rimanda immediatamente alla figura di San Francesco di Assisi e la via della povertà che ha disegnato: un nome che richiama immediatamente l’attenzione ai poveri, alla semplicità, all’armonia della contemplazione del creato ma anche la condivisione più profonda con gli ultimi e il senso del perdono. Ma c’è anche un altro San Francesco, ed è san Francesco Saverio, gesuita come il nuovo pontefice, missionario evangelizzatore dell’estremo Oriente, vissuto nel XVI secolo e pioniere delle missioni del tempo moderno. Indicazione questa che apre ad un mondo lontano, vastissimo, dove l’annuncio del Vangelo ha una priorità straordinaria.
L’altra cosa che mi ha colpito sono state le sue prime parole che hanno manifestato senza dubbio il cuore di un parroco e di un padre: parole che hanno richiamato alla semplicità della preghiera gli uni per gli altri, della solidarietà, della fraternità universale e della profonda unione frutto dell’amore. Ha chiesto la benedizione del Signore su di lui attraverso l’intercessione della gente presente in Piazza San Pietro e ha benedetto la Città ed il Mondo con semplicità e familiarità: un grande segno! che non è sfuggito a nessuno.
Con Giovanni Paolo II la Chiesa ha avuto dopo tanti secoli un papa non italiano e proveniente dall’Est Europa, con Benedetto XVI lo Spirito ha indicato un Pastore proveniente dal cuore del’Europa, adesso lo stesso Spirito ha chiamato il papa al di là dell’oceano, dall’Argentina: segno visibile di una mondialità che ci riguarda tutti.
Adesso, con questa scelta, è sempre più evidente il tempo della corresponsabilità e della condivisione nella Chiesa.
A papa Francesco, figlio di emigranti italiani, arcivescovo argentino, papa della Chiesa universale, la mia preghiera insieme a tutta la nostra Chiesa di Lucca per un pontificato che mantenga aperta la porta della Fede, che è Gesù Cristo, il Risorto e che ci aiuti a custodire la Speranza per noi e per tutta l’umanità”.