Tambellini minaccia capogruppo Pdl, poi si scusa

Tambellini minaccia capogruppo Pdl, poi si scusa

Giulio Del Fiorentino

di Giulio Del Fiorentino

LUCCA - Tensione ieri sera al Consiglio comunale di Lucca dove erano discussione gli emendamenti sul piano triennale delle opere pubbliche presentati dal capogruppo del Pdl Marco Martinelli.

E’ proprio lui a raccontare quanto successo: ”Ora basta, se continui cosi’ le tocchi!”. Sono le parole che avrebbe rivolto a Martinelli il sindaco Alessandro Tambellini (Pd) lasciando il suo posto, urlando di essere stanco delle provocazioni, e avvicinandosi al banco dell’opposizione. Martinelli ha fatto presente che tutto era registrato e che, in mancanza di scuse, avrebbe provveduto a querelare il sindaco per minacce. Tambellini, dopo qualche istante, e’ tornato al suo posto e durante la seduta ha preso la parola per chiedere scusa al consigliere ammettendo di aver trasceso. ”Sono ancora scosso per quanto accaduto – dice Martinelli – credo non sia mai successa una cosa del genere. Per senso di responsabilita’ ho accettato le scuse arrivate poco dopo dal sindaco, per non alimentare la polemica verbale visto che il Consiglio si e’ aperta con la condanna unanime di certi atteggiamenti e comportamenti violenti avvenuti nei giorni scorsi a Lucca”’. ”Certi episodi non meritano nemmeno di essere commentati perche’ altrimenti vengono ingigantiti – ha detto il sindaco raggiunto oggi al telefono -. Con Martinelli condividiamo un cammino politico che dura da 15 anni e proprio per questo uno puo’ permettersi anche una battuta. Il momento politico e’ delicato, questo e’ vero, ma come ha spiegato anche lo stesso consigliere nella sua nota tutto e’ finito dopo un minuto: ci siamo spiegati e abbiamo continuato a lavorare per la citta”’. Un comportamento quello del sindaco, che secondo Martinelli ”non rispecchia certamente la sua persona ma e’ probabilmente frutto di una esasperazione dovuta al fatto che lo stesso sente la responsabilita’ di una gestione fallimentare di questo primo anno di governo della sinistra”.