Noia e amore secondo Checov

Noia e amore secondo Checov

Lorenzo Bertolucci

di Lorenzo Bertolucci

BORGO A MOZZANO - Amar per noia, amore come diversivo. E’ un’idea di fondo sottile e pungente quella che accompagna GabbiaNo, lo spettacolo andato in scena in anteprima nazionale al teatro di Valdottavo.

Riscrittura di un testo di Anton Checov, la compagnia Vanaclu decontestualizza l’azione in un tempo ed un luogo astratto pur mantenendo trama e dinamiche checoviane.
L’impianto scenico ruota intorno ad una piscina gonfiabile, reminiscenza di fanciullesche vacanze da cortile, a simboleggiare un lago. Un luogo che tutti descrivono come incantevole, ma che appare più come una prigione, una Gabbia, dove i detenuti/personaggi trascorrono la loro personale ora d’aria, la loro vacanza, girando a vuoto nell’impossibilità mentale e fisica di evadere dalla quotidianità.
Amare è un diversivo di fronte alla morte. Condannati ad una vita che si limita all’esistere, l’unica possibilità di trovarsi un senso è elevare l’inutile ad essenziale, la chiacchiera a filosofia, l’infatuazione ad amore, il ridicolo a tragedia.