Strage Stazzema, Procura non riapre indagini

Strage Stazzema, Procura non riapre indagini

Lorenzo Bertolucci

di Lorenzo Bertolucci

STAZZEMA - “Nein”: la procura generale di Stoccarda ha bocciato la richiesta di riaprire le indagini su otto presunti autori dell’eccidio nazifascista di S. Anna di Stazzema.

Ha trovato risposta negativa la domanda presentata dall’associazione dei martiri della strage contro gli ex SS ancora in vita. E’ stata la stessa Procura tedesca a dare la notizia in un comunicato stampa. Secondo la Procura, nello studio dello storico Carlo Gentile, presentato dall’avvocato che rappresentava l’associazione, non ci sarebbero nuovi elementi in grado di dimostrare una premeditazione da parte degli ex membri della 16a Divisione Reichsfuerher per l’eccirdio costato la vita a 560 persone, avvenuto il 12 agosto del 1944.
Proprio la mancanza di premeditazione e l’impossibilità di stabilire colpe individuali per gli ex nazisti ancora in vita impedisce alla giustizia tedesca di procedere, riaprendo le indagini chiuse nel settembre del 2012. «Per queste ragioni – si legge nel comunicato stampa – nel caso di un’imputazione la corte assolverebbe gli imputati con alta probabilità. La procura non può dunque richiedere un’imputazione».
La battaglia affinchè le colpe della strage siano riconosciute in Germania così come accaduto in Italia, comunque non è finita. I ricorrenti possono ancora fare ricorso alla corte d’appello. Se anche quest’ultimo grado della giustizia ordinaria dovesse dare esito negativo, resterebbe l’appello alla corte federale.

Le reazioni alla notizia sono state tantissime.
Il sindaco Michele Silicani: “Questa decisione non rispetta il dolore dei bambini che sono sopravvissuti che videro uccise nella strage le loro madri, le loro sorelle e fratelli, nonni e i tanti amici con i quali non poterono più giocare. Chiederò al presidente Gauck e al cancelliere Merkel di essere ricevuto per porare a Berlino il mio sdegno e quello del Parco Nazionale della pace per quanto accaduto. Perdonare non significa dimenticare o cancellare le colpe”.
Il presidente della Regione Enrico Rossi: “E’ una nuova offesa alla memoria delle vittime della strage di S. Anna e al dolore dei sopravvissuti, alla Resistenza e alla storia del nostro Paese”.
I senatori del PD Andrea Marcucci e Laura Cantini: “Ci auguriamo che il governo chieda spiegazioni sulle motivazioni di un atto, che suona come un nuovo schiaffo a tutti i cittadini italiani”.
La senatrice del PD Manuela Granaiola: “Quella di Stoccarda è una sentenza che rinnova il dolore dei sopravvissuti e dei discendenti delle vittime”.