Occupazione, allarme nelle case di riposo

Occupazione, allarme nelle case di riposo

Lorenzo Bertolucci

di Lorenzo Bertolucci

VALLE DEL SERCHIO - Il futuro delle case di riposo della Valle del Serchio è a rischio e lo è anche quello degli oltre 120 addetti che vi lavorano. A lanciare l’allarme sono Cgil e Uil.

Cgil e Uil hanno chiesto alla Asl2 di Lucca di intervenire per trovare le forme di ripristino dei livelli di utenza. Il problema, infatti, è dovuto alla diminuzione del numero di anziani nelle varie residenze private. Su un’offerta complessiva di circa 130 posti, mancano al conto più di 20 utenti, che in sostanza significa un calo di oltre il 15%. Secondo i sindacati le ragioni sono da ricercare non solo nella crisi economica, ma anche nell’inflazione delle strutture pubbliche che attuano una forte concorrenza con le imprese private.
Sempre secondo i sindacati una parte della responsabilità, e questo a livello toscano, andrebbe attribuita alle aziende sanitarie che tendono ad indirizzare gli anziani e le loro famiglie verso strutture pubbliche. Il persone delle case di riposo è in larga parte di genere femminile e con alta professionalità, per il quale esiste solo la cassa integrazione in deroga con tutte le incertezze normative ed economiche del caso.
“Abbiamo chiesto l’intervento della Asl2 – hanno spiegato i sindacati – e alle aziende di non intraprendere iniziative di riduzione del personale. In assenza di riscontri ricorreremo alla Prefettura”.