Il raccolto di castagne cala del 60%

Il raccolto di castagne cala del 60%

Lorenzo Bertolucci

di Lorenzo Bertolucci

PROV. LUCCA - La stagione delle castagne sarà ancora una volta magra, magrissima. A fornire un primo quadro sul raccolto arrriva dalla Coldiretti sulla base delle previsioni dell’associazione nazionale Città del Castagno.

L’andamento climatico unito all’aggressione del cinipide galligeno condizioneranno la castanicoltura con raccolti dimezzati e perdite di prodotte con punte, in alcune aree della Garfagnana fino al 60%. Andrà però meglio rispetto allo scorso anno dove il crollo aveva raggiunto anche il 90%.
Ad incidere sulla mancanza del prodotto, spiegano gli esperti, sono stati la piovosità prolungata in primavera, durante la fioritura dei castagni, e un’estate calda con poca pioggia. Ma oltre al clima e all’attacco del cinipide, ci hanno pensato anche gli ungulati (cinghiali, caprioli e cervi) che si cibano delle poche e buone castagne cadute a terra.
La riduzione della produzione locale ha provocato la massiccia importazione di prodotti dall’estero, soprattutto da Spagna, Portogallo, Turchia e Slovenia. Per questo le associazioni degli agricoltori invitano i consumatori a fare attenzione alla provenienza delle castagne e chiedono più tutela per il prodotto nostrano, che non solo dà occupazione a centinaia di persone in tutta la filiera, ma evita anche l’abbandono del territorio.