Chiusura del 118, la protesta dei sindacati

Chiusura del 118, la protesta dei sindacati

Egidio Conca

di Egidio Conca

LUCCA - Dopo la decisione ufficiale della Regione, scattano le prese di posizione da parte dei sindacati.

Nessuno ha interpellato i sindacati sulla riorganizzazione del 118. Lo dice Pietro Casciani, segretario provinciale della Uil, all’indomani dell’approvazione della delibera regionale che, a partire dall’ottobre 2014, dispone un primo accorpamento delle centrali toscane, assegnandole a Pistoia, Livorno, Siena, Arezzo, Firenze e Viareggio e togliendole agli altri capoluoghi tra cui Lucca.
Non siamo contrari in maniera preconcetta alla riorganizzazione, ha detto Casciani, ma ci devono dimostrare che la qualità del servizio rimarrà inalterata. Quali potrebbero essere i rischi? Ad esempio, una conoscenza minore del territorio da parte di operatori che rispondendo da Viareggio, a cui farà capo anche Lucca, non si trovano fisicamente sul posto di un’eventuale emergenza nella Piana.
Sospettiamo poi che sulle decisioni abbia influito non solo considerazione tecniche, ha detto ancora Casciani. Perchè dopo le proteste del sindaco, ad Arezzo è stata restituita la centrale 118. A Lucca invece, dove il sindaco non si è mosso, la centrale è stata tolta.
Giovanna Lozopone della Cgil sanità, sottolinea che per la perdita del 118 è stato decisivo il fatto che la struttura che ospita il servizio a Lucca non è stata adeguata agli standard antisismici.
Per la Lozopone adesso è necessario incalzare l’azienda Asl numero 12 affinche il 118 versiliese venga potenziato sotto gli aspetti delle dotazione informatiche. E per ricollocare al meglio gli operatori della centrale lucchese.