Molestie al sindaco, individuate le responsabili

Molestie al sindaco, individuate le responsabili

Redazione

di Redazione

LUCCA - La polizia ha individuato le persone che nei giorni scorsi, per la vicenda delle abitazioni ai nomadi, avevano "molestato" il sindaco Tambellini con telefonate e, in un caso, andando a casa sua

A seguito di attività investigativa, la Polizia di Stato ha fatto luce sugli episodi di ingiurie e molestie recentemente perpetrati ai danni del Sindaco di Lucca Alessandro Tambellini.
L’analisi dei tabulati telefonici e l’escussione delle persone informate sui fatti ha portato i poliziotti della D.I.G.O.S. della Questura di Lucca ad individuare quale responsabile dei reati di ingiurie e molestie con il mezzo del telefono una donna lucchese sessantacinquenne, che, nelle scorse settimane, aveva chiamato anonimamente il primo cittadino e lo aveva ingiuriato accusandolo di rappresentare una amministrazione comunale poco attenta alle esigenze dei cittadini lucchesi.
Sono state, altresì, identificate le due donne che si sono presentate presso l’abitazione del Sindaco chiedendo inutilmente alla moglie di poterlo incontrare per discutere la tematica dell’emergenza abitativa ed il progetto del Comune di Lucca di creare un complesso di case da destinare alle famiglie indigenti in questo centro cittadino, e precisamente in Via Brunero Paoli.
Si tratta di due donne lucchesi, entrambe di circa 40 anni, che, sulla base delle risultanze dell’attività esperita dalla Polizia, non hanno ad ogni modo assunto toni ingiuriosi, minacciosi o intimidatori. La complessiva attività condotta dalla Polizia consente, quindi, di escludere che vi sia una matrice politica dietro gli atti commessi in danno del Sindaco Tambellini riconducibili, semplicemente, ad ingiurie ed a molestie, ma non assolutamente a minacce.
Il sindaco Alessandro Tambellini, informato dalla Questura sulla avvenuta chiusura delle indagini, intende ringraziare le forze dell’ordine per la celerità e la puntualità con cui hanno lavorato. Il sindaco dichiara di non volere dare seguito alla querela di parte.