Sindaci all’attacco, Poste non risponde

Sindaci all’attacco, Poste non risponde

Egidio Conca

di Egidio Conca

LUCCA - Spiegazioni non convincenti e a volte imbarazzate quelle dei rappresentanti di Poste Italiane al nuovo vertice convocato in Prefettura sui disservizi postali.

Presenti vari comuni e i sindaci di Capannori, Porcari e Barga. La riunione è stata voluta dal Prefetto Giovanna Cagliostro dopo l’appello lanciato dalla nostra emittente sull’aggravarsi della situazione nel recapito della corrispondenza, in particolare sul fenomeno delle bollette che arrivano in ritardo.
In generale, i Comuni, hanno proposto una maggiore collaborazione con il territorio. Il sindaco di Porcari Baccini ha chiesto che i postini non vengano continuamente continuamente ed ha proposto di utilizzare i giovani del territorio, che hanno già conoscenza delle strade e degli indirizzi.
I rappresentanti di Poste hanno ammesso l’esistenza di difficoltà ma hanno anche aggiunto che il servizio è difficilmente migliorabile trincerandosi dietro alla solita frase: “non ci sono risorse”.
Uno dei risultati ottenuti dalla riunione è quello di un protocollo d’intesa per una più stretta collaborazione tra Poste, anagrafe e stato civile per l’aggiornamento e la risoluzione dei problemi riguardanti la toponomastica. Ma il sindaco Del Ghingaro ha fatto capire che i problemi sugli indirizzi almeno in parte sono stati procurati proprio da Poste Italiane. A Capannori prima ogni zona del Comune aveva il proprio codice di avviamento postale. Adesso il Cap è unico, con il risultato che se c’è una lettera indirizzata in via Nuova, e nel Comune di Capannori ci sono molte strade con questo nome, non si capisce più qual’è la strada giusta. I rappresentati di Poste non hanno saputo dare spiegazioni su questa scelta, come non hanno voluto rilasciare dichiarazioni al nostro microfono. “Siamo un’azienda – hanno detto – non possiamo rilasciare dichiarazioni”. Noi sapevamo che le poste erano anche un servizio pubblico.