Matteucci: “Perché mi sono dimesso”

Matteucci: “Perché mi sono dimesso”

Lorenzo Bertolucci

di Lorenzo Bertolucci

LUCCA - “L’acqua è un bene pubblico, non si può andare avanti così”. Parole di Giuseppe Matteucci, esponende di Rifondazione Comunista che nei giorni scorsi ha dato le proprie dimissioni dal cda della Geal.

“L’acqua è un bene pubblico, non si può andare avanti così”. Parole di Giuseppe Matteucci, esponende di Rifondazione Comunista che nei giorni scorsi ha dato le proprie dimissioni dal cda della Geal. Per spiegare le ragioni della sua decisione ha scelto la fontana di piazza della Misericordia, uno dei simboli dell’acqua lucchese. Chiamato da Tambellini alla Geal un anno fa, Matteucci racconta di aver viste disattese le promesse fatte in campagna elettorale. La società lucchese, che continua ad essere un modello virtuoso, è rimasta per il 49% in mano ai privati. “Una situazione intollerabile – dice Matteucci – che porta conseguenze sulle tasche dei cittadini”. Quest’anno la Geal ha aumentato le tariffe del 6,5% anche se i consumi d’acqua sono calati di quasi il 5%: colpa del vincolo dei ricavi garantiti, una norma che obbliga le partecipate a conseguire sempre degli utili prestabiliti.