Briatore contro l’industria dell’accoglienza

Briatore contro l’industria dell’accoglienza

Eleonora Cozzella

di Eleonora Cozzella

VERSILIA - L'imprenditore titolare del Twiga se la prende contro l'inadeguatezza dell'industria dell'accoglienza in Versilia

Già a giugno aveva tuonato contro l’invadenza dei venditori ambulanti che a suo dire disturbano i villeggianti in spiaggia. Ora torna alla carica accusando la Versilia di scarsa attrattività turistica. “Se le cose non cambiano si va tutti a casa”. Parola di Flavio Briatore, patron del Twiga beach club di Marina di Pietrasanta per il quale il forte calo del turismo non è certo colpa del maltempo quanto di carenza di strutture, servizi, idee. “Tutto è stato bloccato dal proibizionismo imperante e sono rimasti solo pony e macchinine” ha detto in un’intervista sul Corriere Fiorentino. Secondo Briatore “in Versilia e in Italia non si può fare niente”. E la vacanza sarebbe diventata un’esperienza monacale”. “Qui non si puo’ costruire, qui servono permessi e contro permessi” prosegue assicurando che alle regole crede anche lui, “ma al proibizionismo no”. Altrimenti i turisti vanno altrove, all’estero o nel Salento o in Puglia che negli ultimi anni ha avuto un boom di preferenze”. Anche gli aeroporti non si salvano. Quelli toscani secondo Briatore non sono all’altezza, per non parlare dei treni… E arriva il plauso di Alessandro Santini, capogruppo FI a Viareggio, secondo cui quella dell’imprenditore non è polemica ma anzi una dimostrazione d’affetto per la Versilia, che – dice – “non è più competitiva e pare non voglia neppure più partecipare alla gara con le altre località turistiche. Qui le Amministrazioni pubbliche – conclude Santini – non investono più per mille motivi: per la crisi economica ma anche per tanta incapacità dei politici che non hanno idee e non sanno fare”.