Strage di Viareggio: cisterna squarciata in un decimo

Strage di Viareggio: cisterna squarciata in un decimo

Giulio del Fiorentino

di Giulio del Fiorentino

LUCCA - Nuova udienza del processo per la strage. Il perito della accusa Paolo Toni ha ribadito che la cisterna di Gpl fu squarciata in un decimo di secondo da un paletto segnacurve e non dallo scambio a zampa di lepre.

Il superperito dell’accusa, il professor Paolo Toni, e’ comparso questa mattina davanti ai giudici del tribunale di Lucca durante l’ultima udienza di novembre del processo per la strage ferroviaria di Viareggio. L’ex docente del dipartimento di ingegneria meccanica dell’universita’ di Firenze ha spiegato come, in un solo attimo calcolato in un decimo di secondo, un paletto segnacurve abbia squarciato la cisterna carica di gpl gia’ praticamente coricata su un fianco dopo il cedimento di un asse del vagone. Un decimo per un metro, tanto era lunga la falla dalla quale il gas e’ fuoriuscito per poi incendiarsi e provocare morte e distruzione nella tragica notte del giugno 2009. Ancora una volta l’esperto nominato dalla pubblica accusa ha ribadito e quindi spiegato come secondo lui a provocare la fuoriuscita di gas fu uno dei paletti segnacurve che gia’ da tempo avrebbero dovuti essere stati rimossi e non lo scambio a zampa di lepre come sostengono gli avvocati della difesa.