Crisi, nuova impennata della cassa integrazione

Crisi, nuova impennata della cassa integrazione

La Redazione

di La Redazione

LUCCA - Continua la fase di debolezza ciclica dell’economia lucchese che si accompagna al rallentamento dell’area euro, secondo i dati forniti da Camera di Commercio e Associazione industriali.

Continua la fase di debolezza ciclica dell’economia lucchese che si accompagna al rallentamento dell’area euro. Il deterioramento dei ritmi produttivi riflette la carenza di domanda interna che colpisce soprattutto gli investimenti. Nel terzo trimestre dell’anno l’attività manifatturiera, seppur in
crescita, è rimasta su livelli contenuti.
Le indicazioni provenienti dalle imprese segnalano un proseguimento della fase di debolezza dell’economia.
Questo è il quadro che emerge dall’indagine congiunturale condotta dalla Camera di Commercio e dall’Associazione degli Industriali di Lucca relativa al terzo trimestre 2014, nel corso del quale si evidenzia una tenuta della produzione dell’industria manifatturiera provinciale (+1,1%) e del
fatturato (+0,1%), rispetto allo stesso periodo del 2013.
Perdura l’eccesso di capacità produttiva con la conseguente necessità di un ricorso a ristrutturazioni degli organici. Nei primi nove mesi del 2014 le ore autorizzate di Cassa Integrazione Ordinaria nel manifatturiero sono diminuite di un terzo rispetto al 2013 e quelle di Cassa Straordinaria hanno mostrato una allarmante crescita in seguito al susseguirsi di crisi aziendali.
In termini di dimensioni, sono le imprese meno strutturate a mostrare maggiore dinamicità (+2,7%) mentre le grandi continuano ad avvertire difficoltà produttive (-1,2%).
Rimane stazionario il livello medio dei prezzi per quasi tutti i comparti, con le eccezioni dei settori cartario (-4,5%) e alimentare (-1,2%).
Si registra una sostanziale stabilità per quanto riguarda gli ordinativi (+0,1%), con una maggiore dinamicità nella componente estera (+2,8%).
Resta elevata l’incidenza del fatturato estero per le imprese esportatrici lucchesi (46,3%) a testimonianza del forte orientamento verso i mercati internazionali. Registra un lieve calo l’andamento occupazionale rispetto al trimestre precedente (-0,3%).
L’andamento produttivo a livello settoriale è abbastanza eterogeneo con settori che mostrano una sensibile tenuta ed altri che risentono ancora delle difficoltà del periodo. L’elettronica, settore che chiude il trimestre con la crescita più consistente, registra infatti un incremento produttivo del
+6,9%; positivi l’alimentare (+3,7%) e il tessile, abbigliamento e calzature
(+2,4%). In crescita anche il lapideo (+1,2%) e la carta (+0,9%).
Prosegue invece il calo della produzione per gli altri settori; tale flessione è avvertita in misura maggiore dalla metalmeccanica (-0,1%), all’interno del quale il comparto della meccanica registra le perdite maggiori (-1,6% contro un dato positivo della lavorazione dei metalli +1,4%). Prosegue la flessione per il comparto della nautica (-1,8%).
Per quanto riguarda le previsioni relative al quarto trimestre trova conferma nella valutazione della maggior parte degli imprenditori intervistati una situazione di stabilità anche nei prossimi mesi.