Non si apre il paracadute; muore militare a Tassignano

Non si apre il paracadute; muore militare a Tassignano

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

CAPANNORI - Un paracadutista del 4° reggimento alpini paracadutisti di Verona è morto all'aeroporto di Tassignano durante un corso di addestramento in tecnica di caduta libera; dopo il lancio non si sarebbe aperto il paracadute e l'uomo si è schiantato a terra.

Fabio Comini, caporal maggiore del quarto reggimento alpini paracadutisti di Verona, nato ad Ascoli Piceno 26 anni fa, ha perso la vita durante un lancio di addestramento effettuato durante un corso per il conseguimento della specializzazione in tecnica di caduta libera. La tragedia si è consumata intorno alle 11:00 di giovedì mattina presso l’aeroporto di Tassignano. Il militare, già esperto paracadutista, era al suo secondo lancio della mattinata del corso tenuto dal Capar della Folgore di Pisa, la scuola di addestramento che si occupa di formare i paracadutisti dei vari corpi speciali dell’esercito. Uscito dal veivolo, un Pilatus PC Porter utilizzato anche per i lanci civili, come penultimo del gruppo di 7 , per ragioni in corso di accertamento sia dalla procura militare, che dalla procura di Lucca con il sostituto procuratore Aldo Ingangi, qualcosa non ha funzionato nell’apertura dell’ala principale e nell’apertura del paracadute di emergenza, facendo precipitare a terra il giovane da una quota di 1500 metri. Un incidente inspiegabile, come affermato dallo stesso sostituto procuratore e dal portavoce del comando delle forze speciali dell’esercito tenente colonnello Fabio  Mattiassi.Sconcerto e dolore tra i colleghi del giovane alpino, così come tra gli istruttori della Folgore che hanno assistito alla tragedia impotenti. Sul posto per i primi soccorsi è giunta un’ambulanza della misericordia di Mmontecarlo, il cui medico non ha potuto far altro che constatare il decesso. E’ la prima volta da oltre vent’anni che si verifica una tragedia del genere in ambito di paracadutismo, sia civile che militare. E in quel caso fu un incidente riconducibile alla fune di vincolo per l’apertura automatica del paracadute, procedura non adottata per questo genere di lancio, che prevede invece l’azionamento del paracadute direttamente dall’operatore appena raggiunta una determinata quota, e tutta una serie di dispositivi di sicurezza nel caso di malore o malfunzionamento. Ma questa volta qualcosa è andato storto, e saranno le indagini delle due procure a dover risalire alle cause di questa tragedia.