Lucca, cattedrale stracolma per i funerali di fratel Arturo Paoli

Lucca, cattedrale stracolma per i funerali di fratel Arturo Paoli

Egidio Conca -

di Egidio Conca -

LUCCA - Una Cattedrale stracolma di persone ha dato l'ultimo saluto a fratel Arturo Paoli, il missionario lucchese scomparso lunedì all'età di 102 anni.

Presenti le autorità, guidate dal sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e altri primi cittadini del territorio ma soprattutto tantissime persone che hanno potuto conoscere fratel Arturo, nel corso del suo impegno missionario e qui a Lucca, negli ultimi anni.

Le esequie sono state celebrate dall’arcivescovo di Lucca Italo Castellani, che nell’omelia ha ricordato le opere e la vita di don Paoli. Una vita dedicata senza incertezze ed ipocrisie ad aiutare il prossimo, in ogni epoca e in ogni luogo del mondo, a rischio della propria esistenza; gli ebrei in fuga nella seconda guerra mondiale, il popolo delle favelas in Brasile, i contadini e i senza terra dell’America Latina. Un’esistenza che ha sempre cercato di concretizzare la vocazione religiosa in azione e impegno civile, riassunta  in una frase pronunciata da fratel Arturo Paoli pochi giorni prima di morire: “Vivete il Vangelo con i fatti e non con le parole, e il Signore sarà sempre con voi!”

Castellani ha anche ritrovato Paoli nella parole del profeta Geremia, che ha il coraggio di denunciare l’ingiustizia dei potenti anche delle autorità religiose. Paoli, è noto, partì per il Sudamerica anche per le divergenze che ebbe con i vertici vaticani del tempo. Predicò amore per i poveri ma anche giustizia e fu tra gli ispiratori della cosiddetta Teologia della Liberazione, cosa, anche questa, che non gli attirò le simpatie degli ambienti ecclesiastici più tradizionali.

Il corpo di fratel Arturo Paoli sarà sepolto per sua espressa volontà nel piccolo cimitero di San Martino in Vignale, senza monumenti funerari.