Lucchese, se non è crisi, è crisetta

Lucchese, se non è crisi, è crisetta

Guido Casotti casotti@noitv

di Guido Casotti casotti@noitv

CALCIO LEGA PRO - Momento delicato per la Lucchese che si concentra sul prossimo impegno, ovvero sulla gara interna di sabato (ore 17,30) contro l'Ancona. Dopo un buon avvio la squadra di Baldini pare essersi smarrita. Contro i dorici rientra Mori, ancora in forte dubbio Mingazzini.

Più la mandi su e più ti tira giù…La sconfitta nel derby di Pistoia che segue quella col Prato e il pari col Siena, per la miseria di 1 punto nelle ultime 3 partite, ha acuito e non poco le difficoltà di una Lucchese che dopo un buon avvio pare aver perduto sicurezza e convinzione nei propri mezzi. Che forse non sono quelli di una squadra da playoff ma neppure da soffrire e da patire così tanto. O forse sì ? Già perchè adesso si accende il dibattito intorno alle qualità e alle possibilità della squadra allestita in estate da Galli e guidata dal giovane tecnico Baldini. Esiste forse il rischio, come accadde un anno fa, che a gennaio o anche prima (vedi mercato) la società debba intervenire in modo robusto, per non dire massiccio ? Risposte cui nessuno osa dare ripsoste, almeno per ora. Il DG Galli protegge, giustamente, il proprio lavoro, e riconosce che pur nelle difficoltà attuali, nessuno è in discussione. Ma si sa nel calcio i risultati sono tutto, o quasi tutto. Ecco perchè la gara di sabato prossimo (ore 17,30) al Porta Elisa contro l’Ancona diventa già un momento importante nella stagione dei rossoneri. Un risultato positivo, condito magari anche da una bella prestazione, potrebbe scacciare le critiche e riportare serenità nell’ambiente. In tal senso Baldini è confortato da una parte dal recupero di Mori mentre è ancora alle prese con i dubbi sulle condizioni fisiche di Mingazzini. Dover rinunciare ancora al “Minga” non sarebbe notizia poco conveniente. Del resto lo si è visto anche a Pistoia: rinunciare giocoforza o per scelta, contemporaneamente a tre elementi del calibro di Mori, Mingazzini, appunto, e Fanucchi è stato pagato a caro prezzo.