Sgominata la banda che colpiva i negozi di ottica

Sgominata la banda che colpiva i negozi di ottica

Roy Lepore

di Roy Lepore

CAMAIORE - Sono ritenuti responsabili di una lunga serie di colpi ai danni di negozi di ottica i tre uomini individuati e fermati ieri a Bologna dai carabinieri di Livorno. Alla banda è attribuito anche il colpo messo a segno a Camaiore negli scorsi mesi quando furono trafugati 260 paia di occhiali per un valore di 33.000 euro.

 

I carabinieri hanno arrestato uno sloveno di 46 anni e un bosniaco di 48 con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti. Un terzo soggetto, di 20 anni e anch’egli bosniaco, ritenuto un componente della banda con il ruolo di “appoggio logistico”, è stato invece denunciato a piede libero per lo stesso reato. I tre, secondo quanto accertato dalle indagini svolte dai carabinieri livornesi, sono ritenuti responsabili di aver messo a segno sette colpi, in quattro mesi, ai danni di altrettanti esercizi commerciali tra Toscana e altre regioni italiane.
L’attività di indagine è cominciata a settembre scorso, dopo un furto a un negozio di ottica del centro commerciale ‘Marilia’ di Livorno, in cui la banda era riuscita a impossessarsi di 300 paia di occhiali per un valore di oltre 24 mila euro. Le immagini del furto, riprese dalle telecamere di sicurezza, hanno permesso ai militari di confrontare il colpo con altri analoghi episodi, avvenuti sia prima che dopo, in altre località toscane e del territorio nazionale ai danni di altrettanti esercizi commerciali. I carabinieri sono riusciti così a scoprire che gli stessi componenti della banda avevano commesso altri sei furti.
In particolare i tre sono ritenuti responsabili, tra gli altri, di un furto di chitarre, valore di oltre 78 mila euro, in provincia di Pisa, del furto di 6 motori marini a Rosignano M.mo (Livorno) del valore di 50 mila euro, e di un altro colpo a Camaiore in un negozio di ottica dove sono stati rubati 260 paia di occhiali per un valore di 33mila euro.
La ricostruzione dei fatti e del modus operandi ha consentito di delineare un sistema di furti, tutti con scasso, su scala seriale ben organizzato e basato su consolidati meccanismi di individuazione degli obiettivi, di esecuzione e di successivo smaltimento della refurtiva che veniva venduta all’estero. I due arrestati sono stati trasferiti in carcere a Bologna, mentre l’attività di indagine prosegue per identificare altri componenti della banda e risalire ad ulteriori colpi.