Burlamacco sfida il maltempo; in scena il primo corso del Carnevale di Viareggio

Burlamacco sfida il maltempo; in scena il primo corso del Carnevale di Viareggio

Redazione

di Redazione

VIAREGGIO - Nonostante il maltempo sono sfilati sui viali a mare i carri di prima e seconda categoria per il primo corso mascherato del Carnevale di Viareggio. 118 mila euro l'incasso finale. Nella foto, il carro di Umberto e Stefano Cinquini "Io sono Dio".

Il Carnevale di Viareggio sfida il maltempo ed i carri di prima e seconda categoria hanno dato vita al primo corso della kermesse mascherata, nonostante il pericolo incombente della pioggia. Ad aprire la sfilata è stato il carro di Franco Malfatti, “In te son nato”, atto d’amore per una città affascinante schiacciata però dai guai economici del tempo presente. A seguire il carro di Umbero e Stefano Cinquini, “Io sono Dio”, una critica all’uso fatto dei social network; più che un mezzo di comunicazione Facebook è diventato una vetrina per i più vanitosi.  Uno degli autori, Umberto Cinquini, ha confermato che fino all’ulitmo i carristi hanno avuto forti dubbi sull’opportunità di sfilare.

Poi spazio alla stira politica con “Porca mediocrità” di Lebigre e Roger, che racconta così l’ascesa del leader della Lega Nord Matteo Salvini. Presenta alla sfilata anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi che ha avuto parole d’elogio per il carnevale viareggino.

Il carro dei fratelli Bonetti si chiama “La gabbia” e rappresenta i poteri forti mondiali che condizionano l’esistenza della gente. Più o meno sulo stesso argomento “Bilderberg, l’altro volto del potere”, di Roberto Vannucci, che rappresenta i potenti dietro la maschera.

“Cinquantadue sfumature di Carnevale” è l’omaggio di Massimo Breschi alla festa, con un gigantesco clown a farla da padrone. “Moby Duck Planet Plastic Show”, di Alessandro Avanzini, è un carro contro l’inquinamento dei mari.

Work in Progress di Carlo Lombardi, una denuncia degli incidenti sul lavoro. Barbarians di Fabrizio Galli rappresenta l’inserobile degrado morale dei nostri giorni, anche nein confronti dei capolavori dell’arte.

Mare Nostrum di Politi Borri è invece la denuncia sula tragedia che si consuma nei nostri mari.

Alla fine, pur sotto la pioggia, la Passeggiata è stata invasa dalla gente, che ha potuto ammirare anche i fuochi artificiali.