Bed & Breakfast e case vacanza sconosciute al fisco. Evasione per 20 milioni

Bed & Breakfast e case vacanza sconosciute al fisco. Evasione per 20 milioni

Redazione

di Redazione

VIAREGGIO - Si è conclusa nei giorni scorsi una complessa indagine, denominata convenzionalmente Tuscany Charming Places, durante la quale i finanzieri del Gruppo di Viareggio hanno individuato e controllato 9 soggetti economici, esercenti l’attività di locazione turistico-alberghiera, in completa evasione fiscale.

I finanzieri sono partiti da inserzioni pubblicate on-line su siti internet riconducibili ad alcuni tra i più rinomati tour operator, opportunamente corroborate dagli incroci con le banche dati in uso all’Amministrazione finanziaria.

Attraverso appostamenti, sopralluoghi e controlli incrociati, le Fiamme Gialle hanno accertato l’esistenza sul territorio versiliese di numerose e prestigiose dimore storiche e antichi casali curati nei minimi dettagli e dotati di ogni confort (massaggi, sauna, private chef, autonoleggio, guida turistica, ecc), concessi in locazione come casa vacanze. E’ apparsa così evidente la sproporzione esistente tra i redditi dichiarati al fisco e l’elevato valore degli immobili che venivano offerti in affitto a facoltosi clienti stranieri a prezzi che oscillavano tra i 4.000 e gli 8.000 euro a settimana.

Le indagini hanno consentito di accertare che le strutture turistiche erano spesso riconducibili a stranieri benestanti che avevano scelto la Toscana, per investire cospicue somme di denaro nel settore para-alberghiero, ristrutturando immobili di rilevante pregio storico-architettonico. Facevano da collettore tra gli imprenditori sconosciuti al fisco ed i clienti, alcuni intermediari versiliesi che a loro volta da tempo esercitavano abusivamente l’attività di mediatore e gestore degli immobili per conto di terzi – c.d. host. Il tutto alla fine sarebbe dovuto rientrare nella norma, se non per il fatto che venisse svolta a tutti gli effetti una vera e propria attività imprenditoriale, in completa evasione delle imposte.

Gli imprenditori si limitavano a dichiarare al fisco i soli redditi fondiari degli immobili risultanti al Catasto Edilizio Urbano. I pagamenti delle locazioni avvenivano estero su estero, così come le prenotazioni e i contatti formali tra i clienti e il villa manager. I clienti pagavano l’intero importo del soggiorno, compresi gli extra, senza far transitare nulla in Italia.

In un caso, è stato accertato che uno dei fiduciari aveva movimentato nel tempo somme di denaro per circa 6.000.000 di euro, malgrado avesse dichiarato soltanto redditi di pensione per 10.000 euro all’anno.

Complessivamente sono stati proposti recuperi a tassazione di ricavi non dichiarati per 20.000.000 di euro, oltre ad un’IVA evasa di 1 milione di euro. Cinque le persone che sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria, essendosi configurate nei loro confronti ipotesi di reato tributario. L’Autorità Giudiziaria ha concesso la misura preventiva del sequestro per equivalente, finalizzato alla confisca, di somme di denaro e/o beni nella disponibilità degli indagati per l’importo di 1.300.000 euro.