A questa operazione se ne aggiungono altre due di forte impatto: il trasferimento da Porcari a Milano e Roma di 25 dipendenti (ancora da individuare) e il mancato rinnovo di 10 contratti a tempo determinato (con scadenza al 31 luglio) sempre per la sede di Porcari. Insomma su un totale di 498 lavoratori attualmente occupati nella prestigiosa sede lucchese, circa un centinaio saranno interessati da questa ristrutturazione. Al momento l’azienda non ha ancora comunicato quali settori e dunque quali lavoratori subiranno le conseguenze del piano industriale. “Un impatto devastante” lo hanno definito i sindacati che ovviamente non condividono le scelte del gruppo. La prossima settimana, giovedì 28 luglio per esattezza, si terrà a Lucca un nuovo incontro tra azienda e sindacati. Obiettivo dei rappresentanti dei lavoratori è quello di far tornare sui proprio passi la società, o quantomeno attutire le conseguenze di una ristrutturazione che interesserebbe oltre il 20% dell’attuale forza lavoro.
di Redazione
pier e basta
19 luglio 2016 alle 22:16
poi c’è chi riesce sempre a parlare di ripresa . ma la cosa che fa ulteriormente arrabbiare è che forse ( non penso per questa situazione , ma credo che potrebbe essere anche pensabile ) ,,, ma quante aziende avranno utilizzato contributi a assumere dipendenti per garantirsi le carezze delle amministrazioni pubbliche , per farsi anche forse pubblicità nel fatto che erano aziende pronte a investire e far crescere l’ economia di quel paese,,, poi stranamente di colpo il bel sogno , le tante promesse diventano un incubo,,,, si ma il problema è che l’ incubo è realtà e non per colpa di una frittata di cipolle rimasta sullo stomaco