Paolo Andreucci vuol ripartire dal “suo” Friuli; Basso e Scandola avvisati

Paolo Andreucci vuol ripartire dal “suo” Friuli; Basso e Scandola avvisati

Guido Casotti

di Guido Casotti

MOTORI - Si corre sabato e domenica il 52esimo rally del Friuli, sesta e terz'ultima prova del CIR 2016. Partenza da Gemona a 40 anni dal terremoto del 1976 e a poche ore dal sisma che ha sconvolto il Centro Italia. Sul piano tecnico lotta serratissima tra il leader Paolo Andreucci e gli arrembanti Umberto Scandola e Giandomenico Basso. Sono 9 le Ps distribuite in due tappe.

 

Inutile negarlo: sarà un Rally del Friuli strano. Particolare. Innanzitutto poichè cade a 40 anni dal terremoto che devastò la regione e non a caso gli organizzatori hanno deciso di far partire la corsa da Gemona, uno dei centri più colpiti nell’ormai lontano 1976. E tutto ciò a poche ore da un altro terribile sisma che ha devastato le zone del Centro Italia, Lazio, Umbria ed Abruzzo. In tal senso lo sport deve e può aiutare ad andare avanti. Dopo lo svolgimento di cinque degli otto eventi CIR, quando mancano al termine tre appuntamenti: Friuli appunto, Roma Capitale ed il Due Valli, quest’ultimo a coefficiente 1,5, troviamo al comando il nostro Paolo Andreucci (Peugeot) vincitore di quattro delle dieci “tappe” disputate (le altre sei se le sono spartite Scandola e Basso con tre vittorie a testa) 57,5 punti per il pluricampione garfagnino. Al secondo posto distanziato solo di 1,5 punti Umberto Scandola (Skoda), seguito da Giandomenico Basso (Ford) distante 2,75 punti dalla vetta. Classifica quindi pressoché azzerata dopo i due rally su terra; da tenere conto che a fine campionato saranno valide le 14 migliori tappe sulle 16 disputate: tutti e tre i capoclassifica hanno incamerato uno “zero” e attualmente come peggior risultato Andreucci scarterebbe 3 punti, Scandola 4 punti e Basso 2,5 punti. Insomma, tutto da rifare o quasi. Nel dettaglio venerdì sera prova spettacolo di 1,1 km cui seguiranno sabato altre sei speciali di chilometraggio piuttosto contenuto. Più sostanziose le prove di domenica, solo quattro, ma di oltre 16 e 21 chilometri. Sicuramente il Friuli non potrà dirci chi vincerà il campionato italiano ma certamente potrà aiutarci a capire se dopo le defaillances sulla terra di Adriatico e San Marino Paolo Andreucci potrà riprendere la sua corsa verso lo storico decimo titolo tricolore. Affiancato alle note da Anna Andreussi, friulana doc, Ucci correrà sulle strade di casa e dovrà giocoforza approfittarne per allontanare la minaccia degli assatanati rivali.