CIR 2016, Andreucci è andato a…terra

CIR 2016, Andreucci è andato a…terra

Guido Casotti

di Guido Casotti

MOTORI - Il CIR 2016 ha fatto segnare l'ìmprovvisa crisi di Paolo Andreucci. Il campione garfagnino cicca l'appuntamento con Adriatico e San Marino, le due prove su terra, e si ritrova il fiato sul collo degli agguerriti Scandola e Basso. A fine il rally del Friuli per capire se il momento difficile è passato.

 

Andreucci che succede ? Se lo chiedono gli sportivi e appassionati di rally e i suoi tantissimi tifosi sparsi su tutto lo stivale; dalle Alpi alla Sicilia. Già, perchè dopo aver dominato la prima fase stagionale, vedi successi al Ciocco, Sanremo e Targa Florio, il nove volte campione italiano si è smarrito sulla terra di Adriatico e San Marino. E pensare che sugli sterrati Ucci rimane un autentico maestro. Qualcosa però evidentemente non è andato nel modo giusto tanto che i punti incamerati nelle prove marchigiana e all’ombra del Titano sono stati pochi. Briciole. Scelte sbagliate di gomme, errori, sfortuna ? Metteteci un pò di tutto e forse avremo il quadro di una crisi tanto improvvisa quanto inaspettata almeno in questi termini e che di fatto ha completamente riaperto i giochi del Cir 2016. Dopo 5 delle 8 prove in programma la classifica dice che Andreucci è sempre al comando ma che nel giro di due punti, due punti, ci sono anche Scandola e Basso i suoi grandi rivali. A fine mese, dal 26 al 28 agosto, si torna su asfalto e con il rally del Friuli, sulle strade amiche di Paolo Andreucci e della sua navigatrice Anna Andreussi. Una gara sulle strade di casa per il binomio più vincente della storia del rallismo italiano. Eco lì capiremo se la sbornia estiva sulla terra è archiviata e se Ucci potrà davvero coronare il sogno del decimo titolo tricolore.