Il grido d’allarme della Bocciofila Lucchese

Il grido d’allarme della Bocciofila Lucchese

Redazione

di Redazione

LUCCA - La Bocciofila Lucchese lancia un appello alle Istituzioni altrimenti diventerà arduo continuare l'attività iniziata nei lontani anni '60. Sono oltre 100 i soci che gravitano intorno al bocciodromo di San Marco che assolve anche un'importante funzione sociale.

Eccoli, di solito persone attempate ma ancora in buona forma, ma qua e là anche qualche giovane. Si gioca, e si spera, al bocciodromo di S.Marco a Lucca in un periodo di fondamentale, anzi di vitale importanza, per il glorioso sodalizio lucchese. Decenni di storia alle spalle, l’attività cominciò (pare) addirittura nel 1950, il primo campo risale agli anni ’60 mentre nel 1970 ci fu l’affiliazione al Coni. Insomma, la Bocciofila Lucchese costituisce una bella realtà sportiva della città che però sta soffrendo questi tempi di vacche magre e di perdurante crisi. In soldoni una volta i campi venivano dati in concessione gratuita. Oggi le cose sono cambiate e l’affitto mensile ammonta a 550 euro al mese. Il bilancio complessivo della gestione annuale sfiora i 20mila euro che significa metterne a rischio il futuro. Evidente che i 100 soci, siano preoccupati e non poco. L’autofinanziamento e il sostegno di alcuni sponsor forse non bastano più.

La realtà di Lucca è in assoluto una delle più importanti della Toscana tanto che una eventuale dismissione penalizzerebbe l’attività delle bocce in generale. Senza dimenticare la funzione sociale della Bocciofila che oltre ad un’intensa attività agonistica in questi anni ha organizzato cosi per bambini e hanidcappati e preso contatti con la USL anche per terapie riabilitative.