A marzo cardiologi da tutto il mondo per CardioLucca 2017

A marzo cardiologi da tutto il mondo per CardioLucca 2017

Redazione

di Redazione

LUCCA - Ecco CardioLucca 2017, ovvero la medicina lucchese che dal San Luca guarda al futuro. A Lucca, per tre giorni, dal 2 al 4 marzo 2017, nella sala Ademollo di Palazzo Ducale, si incontreranno numerosi cardiologi provenienti da tutta Italia e dall’estero, per discutere dei progressi della ricerca cardiovascolare.

“New Frontiers in Cardiovascular Diseases”: questo il titolo del tradizionale meeting lucchese, giunto alla sua undicesima edizione, che vedrà un ricco a articolato programma in cui si parlerà di innovazione cardiologica, ma anche organizzativa e che porterà a Lucca circa 500 specialisti. Durante i lavori, verranno anche presentati, dal professor Francesco Bovenzi direttore dalla Cardiologia dell’Ospedale San Luca di Lucca e dell’Ospedale “Santa Croce” di Castelnuovo Garfagnana, i dati di produttività assistenziale della Cardiologia da lui diretta, che per molti rappresenta un invidiabile e prezioso patrimonio scientifico, organizzativo e umano di ampia fruibilità, molto vicina ai cittadini e ai loro bisogni. Proprio in questi giorni la Cardiologia di Lucca festeggia i suoi 48 anni, essendo nata nel 1969 come una delle primissime terapie intensive cardiologiche create in Italia ed oggi, nella Azienda Usl Nordovest, divenuta oggi una delle più grandi strutture organizzata su due presidi e tre Ospedali, ma soprattutto una realtà assistenziale tra le più evolute ed efficienti. La prevalenza di cardiopatici è alta e per rimanere solo alla Piana e alla Valle del Serchio è stimata di ben 30mila casi, mentre pari a 200mila se si guarda all’intera Usl Nordovest. “Alle crescenti problematiche di salute bisogna rispondere con i principi della scienza, l’arte dell’organizzazione e la forza della nostra antica missione, – spiega Bovenzi – adeguandosi ai cambiamenti in atto nel mondo della salute per vincere le sfide che ci proiettano verso l’Ospedale del futuro come il nostro del San Luca. Il cambiamento che per primi abbiamo sostenuto e interpretato al San Luca è frutto della innovazione, la sola in grado di trasformare la Sanità e incidere positivamente sulla salute della gente. A Lucca, ormai da diversi anni, abbiamo superato la logica dell’individualità applicando un modello di lavoro più flessibile, fatto di percorsi ben pianificati, rapidi ed efficaci, sospinti da una grande voglia di umanizzazione dei rapporti, estesa comunicazione e buon governo clinico. Il nostro obiettivo di salute è una missione che ci identifica con il sorriso grato dei malati, che si rivolgono e hanno crescente fiducia in noi. Questo è il sano spirito che anima il lavoro al san Luca premiato dai dati di attività che mostrano un considerevole numero di procedure salvavita, molte delle quali proprio in corso di infarto”.