Lucchese al bivio, riprendere la marcia o… soffrire

Lucchese al bivio, riprendere la marcia o… soffrire

Guido Casotti

di Guido Casotti

CALCIO LEGA PRO - La sconfitta di Prato ha ribadito le attuali difficoltà della Lucchese con tre soli punti raccolti nelle ultime sei giornate. Galderisi deve ritrovare il bandolo della matassa per non compromettere quanto fatto finora di buono. Sabato arriva il Pro Piacenza e sarà assolutamente vietato commettere altri passi falsi. Una giornata di squalifica a Matteo Nolè.

L’ultima vittoria, l’unica (finora) del 2017 risale al 29 gennaio: 3-1 al Tuttocuoio. E sono trascorsi più di 40 giorni. Da allora delusioni e bocconi amari per la Lucchese che ha raccolto solo tre punti, frutto di tre pareggi ed altrettante sconfitte. Che poi nella realtà della classifica trattasi di due punti visto quello di penalizzazione comminato per la ben nota vicenda del mancato pagamento dei contributi di ottobre. Ergo ne consegue che la classifica è ancora relativamente tranquilla ma di certo bisognerà che il passo cambi al più presto anche per evitare spiacevoli risucchiamenti nelle zone calde.

Ma per fare questo non dovremo rivedere all’opera la Lucchese di Prato. Dopo un buon avvio e relativo vantaggio di De Feo la squadra rossonera si è infatti spenta come un cerino lasciando via libera alle folate di un Prato volenteroso, tenace ma certamente non trascendentale. Insomma, la di là dei meriti della truppa di Monaco vanno sottolineati le evidenti lacune della squadra di Galderisi.

Non a caso il Nanu ha messo sotto torchio la squadra poichè consapevole della delicatezza del momento. Ora o mai più per la Pantera che sabato (ore 16,30) ospiterà il Pro Piacenza. Avversario scorbutico che vive un bel periodo di forma come testimonia la vittoria (2-0) sul campo della Viterbese. Una brutta gatta da pelare ma che in qualche modo andrà…pelata. Galderisi cerca di ritrovare il bandolo della matassa e magari proverà a cambiare qualcosa avvalendosi anche dei rientri, si spera importanti, di Fanucchi e Cecchini. Il resto dovrà mettercelo la squadra con una prova di cuore e di orgoglio.