Andreucci fa bottino pieno al Salento; decimo titolo tricolore ipotecato

Andreucci fa bottino pieno al Salento; decimo titolo tricolore ipotecato

Guido Casotti -

di Guido Casotti -

MOTORI - Paolo Andreucci vince il 50° rally del Salento e allunga in classifica. Il solo Campedelli gli rimane in scia anche se a debita distanza. Decisamente più attardato Scandola. Nella R1 bene il barghigiano Stefano Martinelli. Prossima prova (15-16 luglio) il rally di San Marino, si torna su terra.

 

Il dominio di Paolo Andreucci e Anna Andreussi con la Peugeot 208 T16 R5, le difficoltà di Simone Campedelli e Pietro Ometto su Ford Fiesta R5 e soprattutto il ritiro di Umberto Scandola e Guido D’Amore, nella seconda tappa del 50° rally del Salento causa una toccata alla loro Skoda Fabia R5, hanno infatti dato un volto ben diverso e preciso alla classifica provvisoria del CIR 2017 con il pluricampione garfagnino che mette in atto la prima seria fuga verso il tricolore che, per lui, sarebbe il decimo. Nei fatti la classifica attuale del campionato, naturalmente anche condizionata dal coefficiente 1,5 della gara salentina, è abbastanza chiara; in testa infatti Paolo Andreucci, guida con 64,50 punti, davanti a Simone Campedelli, secondo a 52, mentre Scandola è ora precipitato al terzo posto con 39 punti. Un divario netto, anche se non già decisivo, che si rispecchia anche in parte sulla classifica del Campionato Italiano Rally Costruttori che vede nettamente al comando Peugeot, davanti a Skoda. Dietro ad Andreucci e Campedelli, il Rally del Salento ha avuto altri equipaggi generosi e battaglieri ma che hanno chiuso particolarmente distaccati dai primi due. Sul podio l’ottimo Rusce con alle note l’intramontabile Sauro Farnocchia. Tra le Suzuki Swift R1 protagonista finale sulle strade salentine il barghigiano Stefano Martinelli ancora leader della serie tricolore, stavolta affiancato alle note da Giancarla Guzzi. Ora una lunga sosta: il CIR riprenderà a metà luglio (15 e 16) con il 45esimo rally di San Marino, sesta prova stagionale. Si tornerà sulla terra, dove Scandola è particolarmente a suo agio ma ad Andreucci sarà sufficiente gestire e controllare come del resto ha saputo fare anche all’Adriatico.