Regione, Cacciatori e animalisti d’accordo nel limitare la pre-apertura della caccia

Regione, Cacciatori e animalisti d’accordo nel limitare la pre-apertura della caccia

Redazione

di Redazione

FIRENZE - Nella pre-apertura della stagione che si svolgerà sabato 2 e domenica 3 settembre sara' vietata la caccia a germani reali, alzavola e marzaiola, uccelli acquatici di cui normalmente è consentita la caccia, ed anche ai merli. Inoltre non si sparerà fino alle sette di sera, ma solo fino alle 14. Lo ha deciso la giunta regionale. Per queste specie la caccia e' stata sospesa a causa della siccità dell'estate.

Nella pre-apertura della stagione che si svolgerà sabato 2 e domenica 3 settembre sara’ vietata la caccia a germani reali, alzavola e marzaiola, uccelli acquatici di cui normalmente è consentita la caccia, ed anche ai merli. Inoltre non si sparerà fino alle sette di sera, ma solo fino alle 14. Lo ha deciso la giunta regionale. Per queste specie la caccia e’ stata sospesa a causa della siccità dell’estate. Era già successo nel 2003 e nel 2012. Nello specifico si potrà sparare alla tortora africana e al colombaccio. A questi la Regione ha aggiunto storno e cornacchie, gazze e ghiandaie, ovvero corvidi dannosi. Domenica 3 si potrà sparare invece solo ai corvidi e agli storni, ovvero le specie ‘nocive’: caccia vietata in questo caso a tortora e colombacci. Dal canto suo la Confederazione Cacciatori Toscani ha spiegato in un comunicato di essersi adoperata per giungere ad una soluzione equilibrata e responsabile, contro le sollecitazioni strumentali e pregiudiziali, che puntavano ad una drastica chiusura della caccia. Si è così giunti ad un provvedimento che, pur in presenza di alcune limitazioni su specie ed orari, ribadisce il primato di un approccio scientifico e razionale anche da parte del mondo venatorio in considerazione della straordinarietà della situazione climatica. “Si è trattato di un confronto approfondito, con il mondo agricolo e quello animalista – ha aggiunto l’assessore regionale Marco Remaschi -. La politica deve decidere e tenere conto della situazioni oggettive.”. Con circa 75mila licenze la Toscana rimane la regione con il più alto numero di cacciatori. Per il primo Atc si pagano 100 euro e 50 per gli altri: risorse che escono dalle tasche dei cacciatori e servono a finanziare gli indennizzi per i danni provocati alle coltivazioni. Il 10 per cento è invece destinato alla spesa per la polizia provinciale che si occupa di tutela del territorio, lotta ai crimini ambientali, al bracconaggio e allo sfruttamento degli animali.