L’oratorio ritrova il “suo” Civitali

L’oratorio ritrova il “suo” Civitali

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

LUCCA - Dopo quindici anni l’oratorio della Madonnina ritrova uno dei suoi capolavori più belli.  Un raffinato bassorilievo del Quattrocento, opera di Matteo Civitali, è stato infatti ricollocato all’interno dell’edificio a fianco di Porta San Pietro, storica sede del Coro di Santa Cecilia.

Ben quindici gli anni passati dalla lastra, raffigurante i Santi Avertano e Romeo, nei depositi del Museo Nazionale di Villa Guinigi, dove si era rivelata in tutta la sua freschezza durante la storica mostra su Matteo Civitali del 2004. Per riposizionare l’opera nell’edificio si attendeva infatti che l’oratorio della Madonnina venisse restaurato e garantisse le migliori condizioni per la sua conservazione.

Adesso grazie all’impegno dell’Associazione Cappella Santa Cecilia e al concreto contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il bassorilievo è tornato nell’oratorio, in una collocazione che ne consente una grande visibilità e una fruizione più accessibile.

Un’opera ‘delicata’ in cui è inconfondibile il tratto elegante di Civitali, la sua capacità di tradurre in raffinato ‘lucchese’ il concreto linguaggio della scultura fiorentina. Ma anche una testimonianza storica importante: questa lastra infatti, assieme ad un’altra raffigurante la Trinità fra i Santi Pietro e Paolo, rappresenterebbe l’unica vestigia dell’antica Chiesa di San Pietro Maggiore, edificata nel secolo VIII e demolita in occasione della costruzione delle Mura nel Cinquecento.

Si tratta della decorazione che venne commissionata al Civitali per coprire il sepolcro dei santi Avertano e Romeo, i cui corpi sono stati più volte traslati e oggi riposano in San Paolino.

Il bassorilievo ha, con ogni probabilità, fatto parte della decorazione interna dell’Oratorio sin dalla sua costruzione nel XVII secolo ed è sopravvissuto alla ristrutturazione, fatta con ampio uso di stucchi, avvenuta nel XVIII secolo.