La strage degli innocenti a Gragnanella

La strage degli innocenti a Gragnanella

Redazione

di Redazione

CASTELNUOVO - Venerdì il paese di Gragnanella si è trasformato in un teatro a cielo aperto per ospitare la "Sacra rappresentazione", conosciuta anche come "La strage degli innocenti" o anche come Befana o Pefana.

 

La vivacità sociale e culturale di un piccolo borgo non si misura dal numero dei partecipanti alle iniziative, ma nella qualità e nelle finalità di quello che propone. Fino a qualche decennio fa il nome di Gragnanella era associato al Canto del Maggio, e ancora oggi grazie alle famiglie che da sempre curano e custodiscono questa cultura popolare è possibile assistere a iniziative collegate a questa antica arte.

Alle 21 esatte ai piedi del campanile l’angelo ha annunciato a Maria il grande evento, poi… in altro luogo del paese, Maria ha incontrato Giuseppe e da li il cammino fino alla grotta della natività, l’opera coinvolge anche i pastori che cantano le lodi a Gesù fino ad arrivare a rendere omaggio al redentore. Nella corte di Erode nel frattempo si consuma la strage degli innocenti compresa l’uccisione del figlio di Erode direttamente dalla lama della spada di Melk. L’opera si conclude poi con la gioia e l’allegria del piccolo Gesù Bambino.

Ad organizzare l’evento è stato il circolo ANSPI di Garagnella in collaborazione con l’amministrazione comunale di Castelnuovo e NoiTv che ha sollecitato l’iniziativa possibile grazie ai cantori ma soprattutto a Piergiorgio Lenzi che ha curato la parte artistica e culturale che accettato per la prima volta nella storia di ambientare quest’opera popolare in giro per il paese.