Mobilitazione per salvare lo stabilimento “Nora-Spirale” di Monsagrati

Mobilitazione per salvare lo stabilimento “Nora-Spirale” di Monsagrati

Redazione

di Redazione

PESCAGLIA - Amministratori locali, parlamentari e consiglieri regionali uniti, senza distinzione politica, per salvare lo stabilimento Nora-Spirale (ditta che produce stivali) a Monsagrati.

La mobilitazione è stata sancita dal consiglio comunale straordinario voluto dal sindaco di Pescaglia, Andrea Bonfanti e trasmesso in diretta da NoiTv.

La seduta si è svolta in un capannone adiacente alla ditta perchè i vertici aziendali hanno negato la spazio dello stabilimento ai consiglieri.

La vicenda è ormai nota. L’azienda ha usufruito di un finanziamento  dalla provincia autonoma di Trento con il quale ha ampliato lo stabilimento di Cinte Tesino, assumendo 35 persone. Contestualmente ha annunciato la chiusura entro l’anno della sede di Monsagrati, col licenziamento di 42 persone. A quanto riferito dai sindacati però non risulta una situazione di crisi a Monsagrati. Quindi la manovra sarebbe in realtà una delocalizzazione finanziata con soldi pubblici.

La conferma di ciò è stata fornita anche ieri sera dai rappresentanti dei lavoratori, che hanno riferito come quest’anno, per smaltire gli ordini, ai dipendenti siano stati richiesti molti straordinari e  siano state anche richiamate al lavoro alcune operaie licenziate l’anno scorso.

Ai lavoratori dello stabilimento hanno espresso la propria solidarietà i rappresentanti dei comuni di Lucca, Massarosa, Camaiore e Porcari.

Ad aprire gli interventi dei parlamentari è stato il capogruppo del Pd al senato Andrea Marcucci che ha lanciato un appello per un’azione congiunta di tutte le forze politiche. L’onorevole 5Stelle Gloria Vizzini, rappresentante della maggioranza di governo, ha riferito di aver chiesto un tavolo tecnico al ministro Di Maio ed anche  Umberto Buratti ha garantito il proprio impegno.

Stesso discorso anche per i consiglieri regionali Baccelli, Marchetti e Montemagni, che hanno annunciato ad un impegno comune senza steccati politici. Tra l’altro l’azienda fino a questo momento ha rifiutato qualsiasi dialogo, sia con il sindaco Bonfanti che con i parlamentari.

Il consiglio si è chiuso con l’approvazione all’unanimità di una mozione che impegna sindaco, giunta e consiglieri comunali a intraprendere tutte le iniziative istituzionali al fine di scongiurare la chiusura dell’impianto produttivo.