Teatro dell’Olivo, si alza il sipario sulla nuova stagione

Teatro dell’Olivo, si alza il sipario sulla nuova stagione

Redazione

di Redazione

CAMAIORE - Un viaggio alla ricerca della verità, che si nasconde dietro la scena. Uno sguardo sferzante sul nostro presente. La nuova stagione del Teatro dell'Olivo si apre con un programma ambizioso, fatto di grandi nomi e contenuti .

Una proposta che confermano, sul piano sostanziale, un successo, quello che nella passata stagione si traduce in risultati eccezionali. I numeri dei fedeli alle proposte del teatro di Camaiore non è mai stato così elevato. Gli abbonati sono stati 109, con un incrmento del 41 per cento rispetto all’anno precedente. E’ cresciuta, di pari passo, anche la media delle presenze in teatro: 173 spettatori a sera, quasi il 70 per cento della capienza della sala. La più alta degli ultimi anni, un 33 per cento in più rispetto alla stagione precedente.

Nove titoli, spunti dalla più lodevole drammaturgia contemporanea, spesso trionfante anche al cinema, e uno sguardo al passato, riletto e attualizzato.  La stagione, da novembre ad aprile, punta su quella scrittura pungente che, da Dario Fo ad Elio Petri, fino agli autori emergenti di oggi, racconta con sguardo leggero e accusatorio, le difficoltà del nostro tempo. Alla ricerca della chiave di lettura per campire meglio una quotidianità difficile da penetrare. Sul palco, attori del calibro di Lella Costa, Valentina Lodovini, Antonio Catania, Ugo Dighero, Alessandro Benvenuti, Stefano Fresi e molti altri. Un percorso che permetterà di approfondire tematiche ancora scottanti, dal bisogno di lavoro che diventa emergenza e quindi motore unico delle nostre vite, al ruolo della donna ancora alla ricerca di un’uguaglianza sostanziale, nel precario equilibrio tra famiglia e carriera, fino alle riflessioni sul senso morale e sull’amore. Ad aprire la stagioen giovedì 22 novembre, è il noto giornalista Federico Buffa che ci riporta nello Zaire del 1974, in occasione dello storico incontro di box fra Muhammad Ali e George Foreman. Molto più che la storia di un evento sportivo, ma un viaggio nella solidarietà che diventa fratellanza.