La città si mobilita; il piccolo Tommaso potrà viaggiare su un’auto attrezzata

La città si mobilita; il piccolo Tommaso potrà viaggiare su un’auto attrezzata

Redazione

di Redazione

LUCCA - Una famiglia che non ha i mezzi per comprare un'auto attrezzata per il proprio figlio, affetto da tetraplegia spastica. E una città intera, e anche oltre, che si mobilita per aiutarla, centrando, alla fine, l'obiettivo.

E la bella storia che è accaduta a Lucca. A raccontarla è la mamma di Tommaso, Laura Contini, residente a Nave. Tommaso è un bambino coraggioso che però, a causa di una sofferenza da parto, deve affrontare tanti problemi:  non riesce a tenere la testa in su, non parla, soffre di crisi epilettiche. La famiglia di Tommaso ovviamente fa tutto quello che può e anche di più. Ma il marito di Laura ha sì un contratto ma a tempo determinato che non permette nemmeno di chiedere finanziamenti. Inoltre, le istituzioni non danno l’aiuto che sarebbe necessario. In più, i genitori di Laura poco tempo fa sono venuti a mancare e la situazione a quel punto si è fatta davvero grave. Fino a che un giorno la sofferenza ha toccato il limite: al ritorno da una visita alla Stella Maris il bambino ha iniziato a piangere dal dolore perchè ha anche una sublussazione all’anca e non può viaggiare su un’auto e un seggiolino normali. Anche Laura inizia a piangere e a quel punto decide che deve far avere a Tommaso almeno un mezzo di trasporto che gli eviti questo dolore. E fa una cosa fino a quel momento per lei impensabile: si butta al di là della paura e della vergogna e lancia una sottoscrizione su Facebook, affidandosi al prossimo, a persone che nemmeno conosce. La sottoscrizione viene poi rilanciata dal quotidiano “La Nazione”. E la risposta della gente c’è; in pochi giorni vengono raccolti migliaia e migliaia di euro e il colpo finale per raggiungere quota 24mila, la cifra necessaria per comprare un mezzo adeguato, lo dà l’associazione friulana “I FormidAbili”, che un’assegno di 4mila euro.

Obiettivo centrato ma non deve finire qui perchè bisogna smuovere le istituzioni, prima di tutto la Regione che gli strumenti per sostenere di più chi ha queste necessità gli avrebbe. “C’è la legge 81 che potrebbe dare qualche risorsa alle famiglie che devono affrontare questo genere di problemi ma che è ferma dal dicembre 2017”.

Ma anche il Comune secondo Laura potrebbe fare di più, realizzando sul proprio territorio una piscina con acqua riscaldata, essenziale per alcune terapie.

Laura ringrazia tutti quelli che l’hanno aiutata: “Ma non ci sarà mai – dice – un grazie così enorme per arrivare a tutti, e invito tutte le famiglie che hanno bisogno a non vergognarsi e farsi avanti perché un aiuto ci può essere”.