Buone notizie per il museo etnografico di S.Pellegrino in Alpe

Buone notizie per il museo etnografico di S.Pellegrino in Alpe

Guido Casotti -

di Guido Casotti -

CASTIGLIONE GARFAGNANA - Buone nuove dalla Provincia per la comunità di San Pellegrino in Alpe. Ricorderete che nei pirmo giorni dell'anno vi avevamo riportato la preoccupazione degli abitanti del luogo sulla paventata chiusura del Museo dedicato alla vita contadina. Il campanello d'allarme era scattato a metà novembre quando la provincia aveva chiuso il Museo posizionando questa scritta sulla porta d'ingresso.

 

La notizia aveva destato molta preoccupazione non solo tra gli abitanti del luogo ma anche tra coloro, e sono in tanti, che durante l’anno si recano in visita all’antico borgo ricco di storia, bellezze ma soprattutto religiosità in quanto proprio nel santuario vengono custodite le spoglie dei santi Bianco e Pellegrino, due santi venerati sia nel versante modenese che in  quello lucchese.

Pochi giorni fa, coordinato dal Consigliere Provinciale Andrea Carrari si è tenuta a Palazzo Ducale una riunione operativa per la definizione del Protocollo d’intesa tra alcuni enti che avranno un ruolo importante per la gestione e il rilancio della struttura museale. Infatti erano presenti oltre alla provincia i Comuni di Castiglione Garfagnana e di Frassinoro, l’Ente parchi Emilia Romagna, e il presidente del Parco nazionale appenino Tosco – Emiliano, oltre a Monsignor Giannotti per conto della Diocesi di Lucca proprietaria dell’immobile.

Stando alle prime indiscrezioni tutti gli attori hanno dato disponibilità a collaborare fornendo la disponibilità economica e personale. La curia concederebbe l’uso gratuito che verrebbe anche messo in sicurezza grazie ad un finanziamento già disponibile da tempo della Fondazione Cassa di Risparmio, entro la prima metà di febbraio nero su bianco poi alcuni piccoli interventi e il Museo dovrebbe essere riaperto in marzo supportato anche da nuove iniziative pubblicitarie e promozionali. Il museo etnologico è il frutto di un lavoro di raccolta e di catalogazione fatto da Don Luigi Pellegrini il quale donò tutto il patrimonio proprio alla provincia di Lucca purchè rimanesse a San Pellegrino proprio per mantenere vivo questo antico borgo collocato a 1525 metri sul livello del mare.