Camaiore-Sea: è lite infinita sui rifiuti

Camaiore-Sea: è lite infinita sui rifiuti

Redazione

di Redazione

CAMAIORE - Il sindaco Del Dotto tira dritto e conferma l'addio del Comune di Camaiore a Sea Ambiente, la società di raccolta dei rifiuti condivisa con Viareggio e presieduta da Fabrizio Miracolo. Rispedendo al mittente la missiva con cui Reti Ambiente stoppava il divorzio approvato dal Consiglio comunale prima di Natale.

Secondo il gestore unico di area vasta il sindaco non può lasciare Sea, perchè la decisione spetta all’Autorità di Ambito regionale. Ma Del Dotto, carte alla mano, risponde per punto. “Il contratto con Sea è scaduto a febbraio 2017, come risulta dai verbali dell’assemblea dei soci. E i rapporti sono comunque terminati con la cessione delle quote alla stessa Reti Ambiente. Il parere di Ato? Non serve.”

Il futuro sarà Ersu, con cui il Comune intrattiene già rapporti, avendo affidato da anni il servizio di trattamento del lavarone dalle spiagge. Oppure, se l’offerta di Ersu non sarà adeguata, si costituirà una società municipalizzata propria, sancendo l’uscita del Comune anche da Reti Ambiente.

Sul tema interviene il Presidente di Sea Ambiente Fabrizio Miracolo che sottolinea: “Il contratto con il Comune di Camaiore è a tempo indeterminato, non ha scadenza. E a noi non risulta al momento nessun atto di recesso.” Miracolo, in merito al verbale del febbraio 2017 citato da Del Dotto, precisa che “si faceva riferimento alla scadenza della concessione in salvaguardia ma non del contratto. Lo stesso Comune nei mesi successivi ha conferito le proprie quote in Reti Ambiente, aderendo ad Ato. Finchè non sarà operativa Reti Ambiente, Camaiore è legata contrattualmente a Sea Ambiente”

“Se ci sono documenti o cose che non conosco chiedo di esserne messo a conoscenza” – conclude Miracolo.

In mezzo a questo braccio di ferro tra Camaiore e Sea, crescono i timori dei sindacati Cgil-cisl, preoccupati per il destino dei quasi 70 dipendenti oggi in forza a Sea Risorse che dovrebbe migrare verso il nuovo gestore. Resta aperto lo stato di agitazione, ma lo sciopero della raccolta del 14 gennaio  non è ancora stato proclamato. Le organizzazioni sindacali chiedono che a fare chiarezza sia Ato Costa.