Consumi in crescita, Lucca quinta in Italia

Consumi in crescita, Lucca quinta in Italia

Redazione

di Redazione

VIAREGGIO - Toscana in ripresa rispetto al 2017, secondo l'Osservatorio di Findomestic, la banca leader nel credito al consumo. Nel 2018 le famiglie toscane hanno investito di più sui beni durevoli spendendo, complessivamente 4 miliardi e 596 milioni di euro

Toscana in ripresa rispetto al 2017, secondo l’Osservatorio di Findomestic, la banca leader nel credito al consumo. Nel 2018 le famiglie toscane hanno investito di più sui beni durevoli spendendo, complessivamente 4 miliardi e 596 milioni di euro. Una crescita dell’1,3% rispetto all’anno precedente, ma anche rispetto alla media nazionale che si attesta sullo 0,8 per cento. Nel 2018 una famiglia toscana ha destinato mediamente ai beni durevoli 2.779 euro, valore inferiore solo a Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Veneto.  Secondo lo stesso studio,  i consumi in provincia di Lucca sono in crescita, ma più in linea con il dato nazionale. Un incremento dello 0,7 per cento, decisamente sotto la media regionale, mentre si attesta al quinto posto, a livello nazionale, con una spesa media annuale a famiglia di 2.947 euro. In Provincia, se l’acquisto di auto nuove rappresenta il 37% dei consumi totali, con un calo, nel 2018, di circa il 2 per cento, il mercato delle auto usate ha guadagnato terreno con un incremento del 3,8 per cento.  Un quadro in linea con i dati regionali: nel 2018 i toscani hanno speso il 5 per cento in più  per le auto usate, mentre si registra una contrazione dell’1,2 per cento per l’acquisto di quelle nove. Se il mercato dei motoveicoli in Toscana è cresciuto meno che in altre regioni (circa il 3,7 per cento), la provincia di Lucca si posiziona in controtendenza registrando una crescita del 13,4 per cento, la più alta della regione. Numeri negativi, invece, per quanto il settore dell’elettronica. Sono diminuiti del 2,9% gli acquisti sia per l’elettronica di consumo sia per i mezzi tecnologici dell’informazione, come i computer, che calano del 2,3 per cento. Una contrazione più marcata, quest’ultima, rispetto alla media toscana.