Salvini a Capannori: “Mandate a casa la sinistra”; poi una valanga di selfie

Salvini a Capannori: “Mandate a casa la sinistra”; poi una valanga di selfie

Redazione

di Redazione

CAPANNORI - Il Salvini-day a Capannori è iniziato con via di Piaggia chiusa al traffico e gremita di fans del Capitano, già un'ora prima del suo arrivo. Un migliaio secondo la Questura ma probabilmente alla fine erano anche di più.

Il ministro dell’interno, in tour in Toscana, è arrivato poco dopo le 11 salutato dal candidato sindaco per centrodestra, Salvadore Bartolomei. Nessuna contestazione, come invece erra accaduto il giorno prima a Forlì e Modena. C’è stato subito il taglio del nastro della sede elettorale di Bartolomei, poi sono iniziati gli interventi sul palco, tra cui quello del candidato sindaco. “La democrazia va garantita con l’alternanza – ha detto Bartolomei riferendosi a Capannori – non si può lasciare al potere la stessa gente per vent’anni”. Sul palco intanto sale Salvini e si capisce che la folla in piazza è tutta per lui.

A scaldare di più la platea ci pensa la sindaco di Cascina, Susanna Ceccardi, che attacca il sindaco di Lucca Tambellini, che, dice, vede razzisti e fascisti ovunque, e con Matteo Renzi: “mi vuole querelare mentre lui ha rovinato l’Italia”.

Alla fine il microfono va al leader della Lega, che nel suo discorso spesso accompagnato dagli applausi, rivendica i risultati raggiunti in 10 mesi di governo e tocca le corde più sensibili del suo elettorato, in particolare quello della sicurezza e del “prima gli italiani”.

Applausi sull’obiettivo della castrazione chimica per i responsabili di stupro e pedofilia, sulla futura legge per introdurre telecamere di sicurezza in ospizi e asili.

Infine, dopo i saluti, inizia la consueta seconda parte degli appuntamenti con Salvini: l’interminabile serie di selfie con tutti coloro che volevano una foto con il Capitano; cioè tutti, o quasi, coloro che hanno assistito al comizio. Per più di mezz’ora il ministro dell’interno ha scattato personalmente foto con i fans, arrabbiandosi ogni tanto se lo smartphone non era pronto e chiedendo ripetutamente alla folla di non spingere. Poi via verso Montecatini e gli altri appuntamenti toscani.