Lunedì riapre quasi tutto, Conte: “Corriamo un rischio calcolato”

Lunedì riapre quasi tutto, Conte: “Corriamo un rischio calcolato”

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

ROMA - Lunedì inizia ufficialmente la seconda parte della fase 2 dell'emergenza Covid-19, ovvero la riapertura di pressochè tutte le attività fino ad ora chiuse o aperte con restrizioni. Dal 18 maggio potranno riaprire i negozi, i servizi di cura alla persona, bar e ristoranti, gli stabilimenti balneari, gli uffici pubblici e i musei

Tutto questo a condizione però che le regioni accertino che la curva epidemiologica sia sotto controllo.

Inoltre ci si potrà muovere liberamente all’interno della propria regione senza l’obbligo di compilare l’autocertificazione, salvo disposizioni più restrittive per aree specifiche in cui sarà rilevato un maggiore rischio di contagio, ed incontrare chiunque si voglia, non solamente i cosidetti “congiunti”.

Saranno anche riaperte ai fedeli le funzioni religiose, seguendo i regolamenti approvati dal governo nelle scorse settimane

A tutto questo seguirà, la settimana successiva, quella del 25 maggio, la riapertura di palestre, piscine e centri sportivi, ovviamente con tutti gli obblighi di sanificazione e rispetto delle distanze inserite nelle linee guida del Governo alle Regioni.

Se tutto questo non creerà impennate nella curva epidemiologica, per il 15 giugno sono previste anche le riaperture di cinema, teatri e campi estivi per i bambini.

Dal 3 giugno potrebbe tornare possibile spostarsi liberamente tra regioni diverse: ma dovrà essere valutato e dipenderà dai nuovi dati sull’epidemia, che potrebbero richiedere provvedimenti specifici e più restrittivi per certe aree; verranno riaperte le frontiere e sarà consentito l’ingresso in Italia da cittadini provenienti dall’Unione Europea senza l’obbligo dei 14 giorni di quarantena. Continueranno ad essere vietati gli assembramenti in luoghi pubblici e resteranno tutte le disposizioni di isolamento per i positivi ai tamponi e per i loro familiari.

Una grossa responsabilità dell’andamento di questa fase ricadrà sulle Regioni e sui sindaci – come confermato anche dal Premier Conte in conferenza stampa – a cui spetterà il compito di monitorare l’andamento del contagio in maniera tempestiva, per poter effettuare restrizioni nel caso di una nuova ascesa della curva. Un rischio calcolato lo ha definito Conte, che potrà essere affrontato solo con l’impegno di tutti a proseguire con le pratiche di distanziamento sociale e di uso di mascherine dove previsto.