“Chiese aperte”, tanta gente alle iniziative culturali in Garfagnana

“Chiese aperte”, tanta gente alle iniziative culturali in Garfagnana

Redazione

di Redazione

GARFAGNANA - Sono in pieno svolgimento le iniziative collegate al progetto "Chiese Aperte (percorsi culturali in Garfagnana)” organizzato dall'Unione dei Comuni della Garfagnana in collaborazione con l'arcidiocesi di Lucca e la Fondazione Cassa di Risparmio.

Il  progetto è nato con lo scopo di valorizzare le chiese della Garfagnana, soprattutto dopo la totale chiusura dovuta alle misure anti-contagio. Il tutto grazie anche a tante iniziative culturali. Tra queste vi segnaliamo quella di Roggio  nel comune di Vagli Sotto, dove il professor Dino Magistrelli ha ripercorso la storia del paese, dalle sue possibili origini fino ai giorni nostri, in un itinerario tra storia e religiosità. Temi particolarmente sentiti che hanno raccolto l’interesse del numeroso pubblico presente. L’incontro si è svolto all’interno della Chiesa Parrocchiale dedicata a San Bartolomeo, arricchita da un trittico marmoreo riconducibile forse alla bottega dei Civitali.

Altra iniziativa, sempre collegata a “Chiese Aperte” si è svolta a Cascio di Molazzana; in questo caso la serata si è tenuta in Piazza San Lorenzo proprio davanti la chiesa Parrocchiale. L’incontro, organizzato dall’associazione sportiva e ricreativa Cascio per conto della parrocchia, ha visto anche la partecipazione dell’Arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti.

L’evento si è aperto con il saluto del parroco di Cascio, fra Benedetto Mathieu; è seguito l’intervento dell’architetto Pietro Luigi Biagioni, in veste di storico, che ha parlato di Cascio in quanto antico borgo posizionato su una delle vie più importanti del medioevo, giocando sulla domanda di che cosa possano aver visto e osservato i “casciarotti” di quel tempo, quando da lì transitavano le preziose sete lucchesi per il nord e dal nord arrivava il grano. Ma anche il passaggio dei soldati impegnati in grande e piccole guerre… Anche  perché Cascio era territorio estense sul confine lucchese e quindi al centro delle strategie militari e politiche del tempo. L’incontro è terminato poi con l’intervento dell’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti