I muri parlanti: scritte d’amore e ricordi di tristi vicende

I muri parlanti: scritte d’amore e ricordi di tristi vicende

Massimo Mazzolini

di Massimo Mazzolini

VIAREGGIO - E' battezzata come “Città del Carnevale”, ma fateci caso… Viareggio trabocca d’amore non solo per Burlamacco, ma anche per l’amore scritto sui muri, perché tutti e in particolare la persona che ha ispirato quelle parole, lo vedano.

Scritte giganti, a volte minuscole come questa contenuta su un mattone, corredate da cuori, perché chi sceglie di lasciare la propria emozione sul muro vuole gridare a tutti quanto sia profondo il sentimento che prova, posseduto dalla tenace percezione che sia l’amore vero, quello che durerà per sempre. Le scritte d’amore sui muri non hanno perso smalto e appeal nemmeno di questi tempi dove impazzano chat e social. L’unica vera differenza tra il nostro tempo e l’antichità è che oggi a scrivere sui muri sono per la maggior parte giovanissimi, carichi di ardore e fiducia nell’eternità dei propri sentimenti. A Viareggio, ma un po’ ovunque, non c’è un quartiere che sia scevro da questi “muri parlanti”, resi tali da chi ha voluto trasformare l’intimo in pubblico. In questo servizio proponiamo, dunque, una rapida panoramica di alcune delle più belle frasi d’amore scritte sulle pareti cittadine. Cominciamo dal muraglione che costeggia il mare della Darsena dove sono nati parecchi amori. E’ vergato a caratteri cubitali una frase ripresa dal libro di Tobino “Sulla spiaggia e di là dal molo” “Viareggio in te son nato e in te spero morire” , mentre qualche metro dopo si ricorda che Viareggio è la città del Carnevale. C’è una richiesta di perdono, alquanto sgrammaticata, purtroppo scolorita e pressochè invisibile firmata da una ragazza. Poi messaggi d’amore anche in spagnolo, auguri per l’onomastico e perchè no, qualche anima più che sensibile che a caratteri cubitali ha voluto ricordare il giovane Matteo Valenti scomparso in un incidente sul lavoro. Tenero il messaggio lasciato sul muro dello stadio dei Pini. Viareggio non dimentica il 29 giugno del 2009.