Parrucchieri e centri estetici, grido di allarme di Confartigianato

Parrucchieri e centri estetici, grido di allarme di Confartigianato

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

PROVINCIA DI LUCCA - L'associazione di categoria sottolinea i grossi investimenti affrontati dagli imprenditori che adesso vengono vanificati dalle chiusure in zona rossa. E per la deroga al divieto di spostamento tra comuni per recarsi dal parrucchiere, chiesto l'intervento del Prefetto

Un grido di allarme, per il passaggio della Regione nella zona rossa, è stato lanciato da Confartigianato facendo riferimento al caso dei centri estetici, che con le nuove limitazioni, sono stati costretti ad abbassare nuovamente le saracinesche dei propri saloni. Si parla di qualcosa come oltre 300 imprese che danno lavoro a circa 700 addetti. E questo nonostante gli investimenti fatti al termine del primo lockdown.

In difficoltà anche il settore dell’acconciatura (che conta oltre 600 imprese per un totale di circa 1800 addetti), che pur potendo continuare a lavorare, risulta a sua volta molto penalizzato dal divieto di potersi spostare da un comune all’altro. Provvedimento per la cui abrogazione Confartigianato ha inviato una lettera al Prefetto, affinché vengano consentite deroghe come avvenuto in altre province del nord Italia.