L’Europa ricorda l’eccidio di Sant’Anna

L’Europa ricorda l’eccidio di Sant’Anna

Giada Menichetti

di Giada Menichetti

STAZZEMA - Il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz alle celebrazioni per il 68mo anniversario della strage: "Mi presento come tedesco - ha detto - scosso dalla disumanità dell'eccidio perpetrato in nome del mio popolo".

Parla all’Europa, il ricordo dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.
Con la bandiera dell’Unione issata al monumento ossario, fulcro delle celebrazioni; con l’inno europeo, suonato dopo quello di Mameli in memoria delle 560 vite trucidate dalle SS; ma soprattutto con Martin Schulz, presidente del Parlamento dell’Unione. Tedesco “come coloro che hanno portato qui la morte”, ha detto nel suo intervento. Figlio di un soldato “non un nazista – ha voluto precisare – ma pur sempre un militare”. Ha lasciato un messaggio commosso di unità, non solo per Italia e Germania ma rivolto a tutti gli Stati europei: “In questi 68 anni abbiamo cambiato la struttura dell’Europa – ha dichiarato – ma gli esseri umani sono rimasti uguali. Eccidi come quello di S.Anna possono ancora succedere, se permetteremo agli speculatori di distruggere l’Europa”.
La giornata della memoria, per Sant’Anna, è iniziata sul piazzale della chiesa, dove le SS ammassarono 132 corpi crivellati dai fucili. Poi la salita a Col di Cava, la deposizione all’Ossario delle corone donate dalle autorità italiane ed europee; le parole di sindaci, presidenti e superstiti di quel 12 agosto 1944. Poi l’ultima tappa, per inaugurare il centro di accoglienza e alta formazione alla pace.