Una retrospettiva su Francesco Fanelli

Una retrospettiva su Francesco Fanelli

Daniela Francesconi

di Daniela Francesconi

LUCCA - Sul lago caro a Puccini, come nella darsena viareggina, trovava ispirazione per ogni forma d'arte il "club della Bohème". Ne faceva parte anche Francesco Fanelli, pittore d'inizio '900, ricordato in una mostra a Lucca.

La Fondazione Banca del Monte di Lucca dedica una mostra a Francesco Fanelli, pittore amico di Giacomo Puccini. Le opere ritraggono le ambientazioni e i personaggi del lago di Massaciuccoli e della darsena viareggina d’inizio Novecento. La mostra, intitolata “Trasparenze solari”, è stata curata dai critici Giovanna e Filippo Bacci di Capaci, in collaborazione con Marco Palamidessi della Fondazione. Fanelli, che studiò anche a Lucca, fu allievo di Giovanni Fattori a Firenze e poi si stabilì a Torre del Lago nel 1893. Qui realizzò le decorazioni murali di Villa Orlando e quelle di Villa Ginori alla Piaggetta. Fu un pittore schivo e riservato, con uno stile riconoscibile di misurato divisionismo che evolse verso l’impressionismo. Pennellate di luce e valori cromatici che esaltano la maestria del disegno, ispirato dalla bellezza della natura. Rifugio, modello naturalistico e paesaggio dell’anima: lo straordinario habitat fra Viareggio e Torre del Lago, ha rappresentato tutto questo per il gruppo di artisti che diede vita al club della Bohème, dove le arti si mescolavano alla caccia e al gioco. Il catalogo della mostra ospita alcuni interessanti interventi critici, fra i quali quello di Umberto Sereni. Le 42 opere possono essere ammirate nel Palazzo della Fondazione fino al 30 settembre.