Scandalo doping, da lunedì gli interrogatori

Scandalo doping, da lunedì gli interrogatori

Redazione

di Redazione

LUCCA - Saranno interrogate la prossima settimana le sei persone agli arresti domiciliari per lo scandalo doping nel ciclismo che ha travolto la squadra dilettantistica Gran Fondo del Diablo Altopack.

Si tratta di Luca Franceschi, proprietario della squadra, e dei genitori Narciso Franceschi e Maria Luisa Luciani, che secondo l’accusa avevano messo a disposizione la loro abitazione per la somministrazione delle sostanze dopanti ai giovani ciclisti.

E poi, Elso Frediani, direttore sportivo e Michele Viola, preparatore atletico della squadra ciclistica. E Andrea Bianchi, farmacista, che secondo gli inquirenti riforniva gli atleti di ormoni e altri farmaci da somministrare senza la necessaria prescrizione medica.

Sull’indagine intanto trapelano altri particolari. Tra gli indagati ci sarebbero anche Raimondas Rumsas, ex ciclista lituano e il figlio Raimondas junior, recentemente squalificato per quattro anni proprio per doping.

L’altro figlio di Rumsas, Linas, era morto nel maggio scorso a soli 21 anni. Non è mai stato provato che la causa del decesso sia da attribuire alle sostanze dopanti ma di certo la tragedia non aveva consigliato la famiglia a smetterla con quelle sostanze. Tanto che da un’intercettazione, emerge come la madre rimproveri Raimondas Junior per non aver nascosto bene i farmaci proibiti, scoperti dalla polizia in un controllo.

Sempre dalle intercettazioni, emerge che anche altri genitori aiutavano i figli ad assumere sostanze dopanti. Incuranti o inconsapevoli dei gravi pericoli che correvano i giovani per la loro salute.