Arriva la Befana con i doni e i Befanotti a cantarla

Arriva la Befana con i doni e i Befanotti a cantarla

Redazione

di Redazione

PROV. DI LUCCA - Prima che la Coca Cola lanciasse a livello planetario la figura di Babbo Natale, il giorno del lungo periodo natalizio natalizio più atteso da tutti i bambini era senza dubbio la sera del 5 gennaio che segnava l'arrivo della Befana.

 

Sì, perché i regali non arrivavano solitamente per Natale: l’attesa era per la sera o la notte della vigilia dell’Epifania quando arrivava la Befana per portare doni ai più piccoli. Quello era anche il momento giusto per cantare l’Epifania; anche oggi in molte parti della nostra penisola la sera del 5 gennaio o anche nel pomeriggio del 6, gruppi di cantori si avvicinano ai casolari per cantare l’epifania. Si tratta fondamentalmente di un canto buon augurale che se non onorato con la questua può trasformarsi anche in negativo. In Emilia Romagna cantano la Pasquarella la sera del 5 gennaio, nelle nostre zone è il canto di Befana; è un’usanza davvero molto antica, forse di origine Gallica: una delle poche tradizioni rimaste dal mondo Celtico.

Nella nostra provincia il canto della befana è presente ovunque;  ogni zona ha la sua armonia e ovviamente i suoi testi; a volte basta spostarsi di un chilometro e scopriamo armonie completamente differenti. Per quanto riguarda il testo non c’è dubbio che il più famoso è quello di Giovanni Pascoli: “Viene, Viene La befana…” che noi vi riproponiamo, tratto da un documentario degli anni ’80, con la voce di Gualtiero Pia. Oggi i canti di questua eseguiti dai befanotti rappresentano anche l’identità di un paese e di un territorio, tra le più particolari la befana di Loppeglia e Fiano e quella di vagli Sopra; ma la questua diventa anche un’occasione importante per la raccolta di beni o soldi da destinare ai più bisognosi.Una volta comunque si cantava e si augurava la fecondità dei terreni per avere ottimi raccolte, oggi meglio augurare salute e buona sorte