Gli esercenti di bar e pasticcerie: “Senza regole certe non siamo pronti”

Gli esercenti di bar e pasticcerie: “Senza regole certe non siamo pronti”

Redazione

di Redazione

VIAREGGIO - Il servizio d’asporto e il delivery? Un motivo per uscire di casa, per non deprimersi, ma certo non per guadagnare e pagare le spese dell’attività. Non è ancora la fase due per loro, i titolari dei bar e delle pasticcerie della Passeggiata e del centro.

Il servizio d’asporto e il take away? Un motivo per uscire di casa, per non deprimersi, ma certo non per guadagnare e pagare le spese dell’attività. Non è ancora la fase due per loro, i titolari dei bar e delle pasticcerie della Passeggiata e del centro. In alcune Regioni, sulla base dell’evoluzione, della curva del contagio, queste attività, insieme ai parrucchieri e ai centri estetici potranno alzare le saracinesche due settimane prima dell’1 giugno, cioè già il 18 maggio, secondo quanto dichiarato dal premier Conte. Una prospettiva che, però, non incoraggia i titolari.

Tanti gli interrogati a cui, ad oggi, non si riesce a dare risposta, soprattutto tra coloro che dovranno gestire locali di piccole dimensioni, situazione ben diffusa a Viareggio e assicurare che non si creino assembramenti. Sembra una impresa.