Frodi alle assicurazioni, psichiatra di Viareggio ai domiciliari

Frodi alle assicurazioni, psichiatra di Viareggio ai domiciliari

Redazione

di Redazione

VIAREGGIO - Cinque persone arrestate tra cui un medico legale, principale indagato, uno psichiatria, le loro rispettive collaboratrici e un esperto informatico, e cinque interdizioni dalla professione per altri due dottori - un medico legale e un ortopedico - e per tre avvocati.

Lo psichiatra di Viareggio Massimo Nencioni è finito agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta su presunte frodi alle assicurazioni che si è conclusa con l’arresto di cinque persone. L’indagine condotta dai carabinieri di Livorno era iniziata a maggio nel 2019 nei confronti di un medico legale livornese. E’ lui il principale indagato e ora si trova in carcere insieme alla sua collaboratrice. Gli altre due arrestati sono la collaboratrice dello psichiatra di Viareggio e un perito informatico livornese di 63 anni.  A quest’ultimo sono stati sequestrati immobili e opere d’arte per un valore di oltre 2 milioni di euro. Altre 5 persone sono state interdette dalla loro professione tra Livorno, Empoli, Pontedera e Viareggio: un medico legale, un ortopedico e tre avvocati.  Le accuse, contestate anche ad altri 8 indagati, sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla istigazione alla corruzione di pubblici ufficiali nonché al fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona. Reato quest’ultimo contestato anche altre 71 persone che, coinvolte in incidenti stradali, avrebbero consentito l’alterazione dei loro referti medici. In tutto sono state effettuate 79 perquisizioni.
Le misure sono state eseguite a conclusione di un’indagine condotta dal Norm della compagnia di Livorno dei carabinieri, iniziata a maggio 2019 nei confronti di un medico legale della città toscana. L’inchiesta, spiegano gli investigatori, avrebbe svelato l’esistenza di “una collaudata rete di 18 professionisti, composta da 7 medici e 3 loro collaboratori, 6 avvocati, un fisioterapista ed un esperto informatico, che si occupava di falsificare la documentazione sanitaria ed informatica” di incidenti stradali per “ottenere illeciti risarcimenti da parte delle compagnie assicurative”: 35 i sinistri per i quali sarebbe stati chiesti risarcimenti danni sovrastimati, per un valore complessivo di circa 650mila euro. In corso accertamenti su ulteriori sei incidenti.