La Macchia lucchese senza pini marittimi vista dall’alto

La Macchia lucchese senza pini marittimi vista dall’alto

Redazione

di Redazione

VIAREGGIO - Per chi amava la natura selvaggia della macchia mediterranea, per chi in estate cercava il fresco al profumo del mare, o per chi amava attraversare la pineta per raggiungere la spiaggia, vederla oggi è un colpo al cuore.

La Macchia Lucchese alle spalle della Lecciona, tra la Marina di Torre del Lago e di Levante, si presenta oggi infatti devastata, come confermano queste immagini dall’alto. Piantati alcuni decenni fa sulle dune per proteggere i boschi interni dai venti marini, i pini marittimi  non hanno resistito infatti all’attacco del Matsococcus, la terribile cocciniglia che sta colpendo questa specie arborea in tutta la Toscana e non solo. Una natura profondamente mutata oggi, denudata dalla scomparsa dei pini, ma che nel giro di qualche anno potrebbe ritrovare l’antico splendore.

Per ottenere un bosco più resistente, l’Ente Parco Migliarino San Rossore ha dato il via ad un progetto che prevede, dopo la rimozione dei pini marittimi secchi – e quindi una bonifica dell’area dal rischio incendi e diffusione di patogeni nel bosco vicino – il rimboschimento con piante autoctone e caratteristiche del paesaggio: soprattutto lecci, ma anche frassini, ontani, pioppi bianchi e pini domestici che (secondo a differenza dei pini marittimi non vengono attaccati dal Matsococcus. Un maxi piano di 3.400 piante, finanziato dall’Unione Europea e partito in piccoli lotti in via sperimentale, che restituirà tra circa 20 anni una Macchia di nuovo rigogliosa e più vicina alla sua fisionomia originaria.